Death Stranding, Hideo Kojima svela qualche dettaglio

Hideo Kojima rivela finalmente qualche dettaglio in più su Death Stranding in un'intervista a IGN.

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a cura di Francesco Dellagiacoma

In un'intervista con IGN, Hideo Kojima ha spiegato in maniera molto approfondita - almeno rispetto al solito - svariati aspetti di Death Stranding, primo prodotto in arrivo su PlayStation 4 di Kojima Production, la casa di sviluppo fondata da Hideo dopo aver chiuso i rapporti con Konami.

"I giochi sono iniziati 40 anni fa con gli arcade. Quando i giocatori muoiono, è game over. Si continua, e il tempo torna indietro prima della morte. Si può morire quante volte si vuole, ma si torna sempre indietro un po' prima della morte. È una meccanica creata appositamente per far mettere dentro monetine, e non è cambiata da allora".

Come intuibile dai trailer, dal nome del gioco, e come spiegato da Kojima stesso, Death Stranding è un titolo che parla di vita e morte, "Voglio che la gente capisca che quando muoiono nel gioco, quella non è la fine".

Anche dopo la morte in gioco, è comunque possibile proseguire, in un luogo che Kojima definisce un "purgatorio", che può essere esplorato direttamente in prima persona. Questa zona è presente nel trailer mostrato ai The Game Awards. 

"In quel momento non siete né vivi né morti. È l'equivalente della schermata che dice 'Continua?' con un timer che scorre verso lo zero"

Una volta che si è pronti a continuare, stando alle parole di Kojima, si può tornare a giocare nel mondo reale. A differenza della maggior parte dei titoli però, Death Stranding riconosce la sconfitta del giocatore, e lo riporta in un mondo con le conseguenze legate ad essa. "A seconda del giocatore, potreste avere un sacco di crateri ovunque - dipende dal giocatore" spiega Hideo, riferendosi a quello comparso nel trailer di 9 minuti.

Hideo ha anche parlato del "Timefall", la pioggia mostrata nei vari video di Death Stranding. È veramente particolare, e possiede lo straordinario potere di modificare il tempo. Può far crescere le piante in pochi secondi, oppure far invecchiare e deteriorare un corpo umano alla stessa velocità.

"La maggior parte delle persone in gioco sa cos'è la pioggia - e beh, Norman è speciale in questo senso... Credo di dovermi fermare qui. Sto rivelando troppo".

Kojima continua spiegando l'importanza del bambino mostrato nei trailer, confermando che è sempre lo stesso. Non sarà solamente uno "strumento" per far avanzare la trama, ma avrà anche un ruolo rilevante nel gameplay, così come il braccio robotico presente nel gioco.

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Il robot ovviamente ha un nome: noi scommettiamo su "Claptrap"!

Kojima ha poi ripreso il vecchio discorso del "bastone e corda", parlando anche dei problemi legati all'anno 2017 che ha visto la SAG-AFTRA protagonista di un lungo e tumultuoso sciopero. Il futuro di Death Stranding pare però radioso, e gli elementi di gameplay cominciano a emergere in maniera evidente. Oltre a questo ci sono le reazioni entusiaste dei fan, sempre pronti a far divertire lo sviluppatore con le loro teorie.