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Pro
- Molto divertente
- Mappe belle da esplorare
- Folle al punto giusto
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Contro
- Narrazione da rivedere
- Le fasi a piedi non sono il massimo
Il verdetto di Tom's Hardware
Il fine giustifica i mezzi recita una famosa citazione erroneamente attribuita a Niccolò Macchiavelli. Una massima che celebra l’importanza di raggiungere il proprio fine ultimo senza pensare troppo a cosa implica il farlo. Un qualcosa che i ragazzi di Studio Far Out Games hanno ben pensato di riproporre in chiave logistica con Deliver At All Cost, titolo edito da Konami in uscita il prossimo 22 maggio su Play Station, Xbox e PC, dove tra l’altro verrà reso disponibile gratuitamente a tutti sull’Epic Games Store.
Un misterioso passato
1959, la una volta ridente St Monique è sull’orlo di una crisi sociale. Le difficoltà economiche della popolazione sono sempre più pressanti e trovare anche solo l’ombra di un lavoro stabile è un vero e proprio miraggio. Il nostro alter ego digitale in questa situazione è Winston Green, geniale giovane ingegnere con un misterioso passato, che si ritrova a sbancare il lunario consegnando pacchi per riuscire a vedere ogni giorno l’alba di quello successivo.
Da cosa fugge e cosa lo ha portato a lasciare una brillante carriera accademica per diventare un semplice corriere ce lo racconterà la storia nella decina di ore circa che serviranno a raggiungere i titoli di coda. Longevità che può essere leggermente allungata completando la manciata di missioni secondarie disponibili e ricercando i vari collezionabili sparsi per la mappa di gioco.
Quella che vi abbiamo appena raccontato sembra una narrazione quantomeno seria, che gioca con l’introspezione del protagonista e con drammi personali e sociali. Un qualcosa di assolutamente vero, dato che il titolo di Studio Far Out Games tocca spesso e volentieri tali temi, ma che viene altamente contaminata da momenti completamente folli e fuori di testa, dove i ragazzi svedesi hanno dato libero sfogo alla propria immaginazione e creato alcune situazioni tanto ilari quanto inverosimili.
Una commistione che non funziona però benissimo, dato che il bilanciamento tra le due anime di Deliver At All Cost non è sempre accurato e spesso e volentieri il passaggio tra una e l’altra stona particolarmente. Se a tutto questo aggiungiamo come il mistero che si cela dietro Winston Green sia tutto sommato confuso e un’incerta direzione cinematografica nelle cutscenes è purtroppo evidente come l’aspetto narrativo del titolo non sia certo il suo punto forte.
Non si accettano ritardi
Sul piano del gameplay, l'anima del gioco è invece decisamente più spostata su quello che è il divertimento. Che il titolo sia folle lo si capisce del resto fin dalla prima missione, nella quale ci troveremo a portare in giro una batteria di fuochi d'artificio non da scherzo che prendono fuoco durante la consegna, portandoci a danneggiare qualsivoglia proprietà e bene pubblico nel nostro viaggio. Tra razzi governativi sul punto di esplodere, angurie andate a male, grossi pesci ancora vivi e molto altro ancora ogni consegna è un vero e proprio viaggio sul confine dell’assurdo, con Deliver At All Cost che riesce a sorprendere ogni volta e lasciare il giocatore sempre incredulo e di tanto in tanto anche con le lacrime agli occhi per le risate.
Tra una consegna e l’altra è poi possibile girovagare liberamente per una delle mappe di gioco, dato che Deliver At All Cost ne propone una differente per ognuno dei tre atti. Mappe a loro volta suddivise in più distretti, con tanto di fastidioso caricamento tra uno e l’altro. All’interno di essi, oltre a divertirsi a travolgere quanti più pedoni possibile – tranquilli, sono praticamente di gomma– e sventrare edifici in malo modo, è possibile cimentarsi anche in qualche piccola attività secondaria. Ogni tanto qualche NPC ci chiederà ad esempio di fare qualcosa, mentre è possibile trovare in giro per la mappa punti panoramici e diverse tipologie di casse, all’interno delle quali trovare sia soldi che anche degli utili materiali.
Wiston, da buon ingegnere, può infatti modificare la propria vettura utilizzando pezzi di recupero, il vil denaro e l’immancabile olio di gomito. Il tutto, ovviamente, dopo aver acquistato da uno dei vari rivenditori qualche folle progetto capace di stravolgere il mezzo di trasporto. Dopo una manciata di ore di gioco potremmo ad esempio essere in grado di utilizzare cofano e portiere come delle armi, così come di installare una potente sirena in grado di emettere una potente onda sonora e mandare in frantumi i vetri nelle nostre vicinanze. Tutto sicuramente divertentissimo, anche se l’impressione è che buona parte di questi potenziamenti siano più scenografici che altro e non contribuiscano più di tanto alle potenzialità della nostra macchina.
Un'avventura senza freni
Un’altra cosa che non funziona completamente nel gioco sono poi alcune inquadrature, sia durante le fasi in un’auto che a piedi. Capita infatti di tanto in tanto, soprattutto per fare andare avanti la storia o per arrampicarsi su qualche tetto per recuperare un collezionabile, di dover lasciare la vettura e proseguire sulle proprie gambe.
Tornando però alla gestione della telecamera di Deliver At All Cost, essa non è libera, ma solo ruotabile leggermente da un lato. Un qualcosa che porta spesso e volentieri a prospettive infelici, che ci confondono i salti nelle rare fasi parkour a piedi e, soprattutto, rendono davvero arduo sterzare con l’auto. Il voler girare a destra e finire a sinistra o viceversa, seppur paia quasi incredibile a dirsi, è un qualcosa di purtroppo ben presente all’interno dell’opera. Certo, con il tempo si comincia pian piano a farcene anche l’abitudine, ma capiterà comunque di imbattersi in errori pure nelle ultime fasi del gioco.
Se c’è una cosa che Deliver At All Cost fa bene è sicuramente il divertire nella sua follia, permettendoci di seminare il panico in cittadine a cavallo tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 in totale libertà. Le mappe create dai ragazzi di Studio Far Out Games sono infatti dei veri e propri parchi giochi, dove ponti incompleti, strade dissestate e molto altro ancora concorrono a rendere il guidarci sopra un’esperienza di tutto rispetto.
Il poter sventrare praticamente qualsiasi edificio e demolire qualsiasi cosa ci si para davanti è assolutamente appagante, così come fa morire dal ridere vedersi inseguiti da una vecchietta arrabbiata che abbiamo “accidentalmente” scaraventato a centinaia di metri di distanza qualche istante prima. Tutte sensazioni che raggiungono il loro climax nelle missioni, dove a tutto ciò si aggiungono elementi aggiuntivi, come ad esempio il dover sfuggire a un bombardamento a tappetto, che rendono l’esperienza complessiva ancora più divertente.
Sul piano tecnico
Sul piano della resa grafica, Deliver At All Cost non è certo un titolo che ha la velleità di porsi sul cutting edge tecnologico, ma riesce comunque a dire la sua grazie a uno stile particolare che ne nasconde in modo efficace le imprecisioni. Difetti che non vengono però nascosti nelle fasi a piedi e soprattutto nelle cutscenes, dove la resa dei personaggi e le loro animazioni tradiscono un comparto tecnico non esattamente al passo coi tempi. Esplosioni, distruzione ambientale e quant’altro convincono alla grande e, vista la natura del gioco, è però questo quello che conta veramente.