Game Pass, gli sviluppatori di Ori contro il servizio gaming

Il CEO di Moon Studios, ha scatenato una discussione accesa sulla sostenibilità degli sviluppatori di videogiochi su piattaforme come Game Pass.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Thomas Mahler, CEO di Moon Studios, ha scatenato una discussione accesa sulla sostenibilità degli sviluppatori di videogiochi su piattaforme come Game Pass. 

Mahler ha raccomandato ai fan di sostenere il team acquistando i due capitoli di Ori su Steam anziché giocarlo sul GamePass, poiché ha affermato che il giocarlo attraverso l'abbonamento non aiuta direttamente Moon Studios. 

Mentre alcuni utenti hanno interpretato le parole di Mahler come una critica diretta a Microsoft e al modello di business di Game Pass, altri hanno difeso l'azienda e sottolineato i vantaggi che piattaforme come Game Pass offrono agli sviluppatori, come visibilità, accesso a una vasta base di giocatori e una maggiore possibilità di monetizzazione attraverso acquisti in-game e DLC.

Mahler stesso ha cercato di attenuare la polemica successiva difendendo Microsoft (spiegano che senza Xbox, Ori e il team non sarebbe esistito) e sottolineando che la sua intenzione non era quella di criticare Game Pass, ma piuttosto di sollevare una discussione sulla sostenibilità economica degli sviluppatori di giochi.

Questa controversia sollevata da Mahler non è un caso isolato. Negli ultimi anni, ci sono stati dibattiti sempre più intensi sulla remunerazione degli sviluppatori su piattaforme di abbonamento, con alcuni sostenitori che vedono tali piattaforme come una minaccia alla redditività degli sviluppatori indipendenti, mentre altri vedono in esse un'opportunità per raggiungere una più ampia base di giocatori.

È possibile anche che Mahler abbia anche un po' il dente avvelenato dopo la vicissitudine che li ha coinvolti nel 2022, dove il team era stato fortemente criticato per il suo ambiente "tossico" e "sessista", portando Microsoft alla decisione di chiudere i rapporti "second party" sui futuri titoli.

Insomma, alcuni sviluppatori supportano con le unghie e con i denti Game Pass, mentre altri ne sono contrari. Come sempre, la verità sta nel mezzo e spetta solo a noi capire effettivamente come è meglio giocare i titoli che troviamo interessanti.