Una piccola startup che fino a pochi mesi fa era pressoché sconosciuta al grande pubblico sta vivendo una crescita esplosiva nel mercato delle console: Nex Playground è passata da vendite marginali a posizionarsi tra i best-seller negli Stati Uniti, con proiezioni che indicano 600.000 unità vendute entro la fine dell'anno.
Si tratta di una quadruplicazione rispetto al 2024 e di un risultato impressionante per un'azienda che, appena due anni fa, faticava a raggiungere le 5.000 unità e che ha dovuto reinventarsi completamente dopo essere arrivata sull'orlo del fallimento. Il fenomeno solleva interrogativi interessanti sulle dinamiche del mercato console e sulle nicchie ancora inesplorate nel settore del gaming.
Secondo i dati della società di ricerca Circana, il Nex Playground si è classificato come seconda console più venduta negli Stati Uniti nella settimana conclusasi il 22 novembre, per poi scendere al terzo posto nella settimana terminata il 28 novembre. Un risultato notevole, considerando che appena un mese prima l'analista di settore Mat Piscatella non aveva nemmeno menzionato il dispositivo nei suoi report. Il cubo colorato ha venduto oltre 300.000 unità in soli dodici giorni prima del 22 novembre, trainato in parte dalle promozioni del Black Friday.
La strategia di pricing si è rivelata determinante: il prezzo è sceso da 249 dollari a 199 dollari durante il periodo promozionale, una riduzione che ha reso il prodotto particolarmente competitivo. La tempistica è stata ottimale anche perché Microsoft ha scelto di non applicare sconti alle console Xbox durante le festività, lasciando spazio a alternative più economiche.
Le vendite di Xbox continuano infatti a calare anche negli Stati Uniti mentre i prezzi delle console rimangono elevati, creando un vuoto che Nex ha saputo sfruttare con precisione chirurgica.
Il posizionamento del prodotto si rivolge a una nicchia specifica: genitori che cercano soluzioni per mantenere i figli, specialmente i più piccini, attivi fisicamente senza rinunciare all'elemento ludico digitale, evitando al contempo le classiche battaglie sul tempo davanti allo schermo.
Questa proposta ha evidentemente trovato riscontro in un segmento di mercato finora poco servito dalle console tradizionali, che puntano principalmente su esperienze diverse.
La traiettoria di Nex è particolarmente significativa se contestualizzata nella sua storia aziendale. L'azienda è nata quasi dieci anni fa sviluppando un'applicazione per iPhone con tracking del movimento destinata all'allenamento nel basket, un settore completamente diverso dal gaming. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, due anni fa Nex vendeva appena 5.000 unità, cifra salita a circa 150.000 nel 2024. Prima del cambio di direzione strategica, l'azienda generava circa 3 milioni di dollari di ricavi annui senza raggiungere la redditività.
Quest'anno le proiezioni indicano vendite superiori ai 150 milioni di dollari e l'azienda dichiara di essere finalmente in prossimità del pareggio di bilancio. Una trasformazione che testimonia come nel settore tech anche realtà apparentemente marginali possano trovare spazi di mercato redditizi attraverso pivot strategici ben eseguiti. Il successo ha colto di sorpresa persino l'azienda stessa, che per breve tempo ha faticato a mantenere le console disponibili negli scaffali dei negozi, portando a prezzi gonfiati su piattaforme di rivendita come eBay.
Naturalmente, occorre mantenere la prospettiva: sebbene 600.000 console rappresentino un traguardo notevole per una startup, la cifra impallidisce se confrontata con le prestazioni dei colossi del settore. Nintendo ha venduto oltre 10 milioni di unità Switch 2, mentre i volumi di PlayStation e Xbox si misurano in decine di milioni. La vera sfida per Nex sarà dimostrare che la crescita attuale non è semplicemente il risultato di sconti stagionali e di una temporanea viralità sui social media, ma è indubbiamente ironico che un prodotto del genere, per quanto di ottima fattura, riesca a occupare il podio delle console più vendute, scalzando Microsoft nel territorio dove, storicamente, ha sempre venduto meglio.