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Recensione

Metal Gear Solid Master Collection Vol. 1, la recensione di una raccolta pigra

Konami raccoglie tutto ciò che è in suo possesso per raccontare Metal Gear dagli albori fino a Snake Eater, ma lo fa in maniera pigra.

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a cura di Mario Petillo

Contributor

La Metal Gear Solid Master Collection Vol. 1 chiaramente nasce con l’obiettivo di essere il primo pezzo di una collezione definitiva, pronta a rendere accessibile a chiunque il franchise creato da Hideo Kojima e adesso nelle salde mani di Konami. Il publisher, col quale il Director si è separato in corrispondenza di Metal Gear Solid 5, ha già fatto capire di voler continuare a remunerare l’IP di cui è proprietaria, pur rischiando alcuni scivoloni: tra questi sicuramente Metal Gear Survive. Intanto, però, con questa operazione nostalgia il tentativo sembra essere quello di riconciliarsi con i fan o quantomeno cercare di crearne di nuovi.

Cosa contiene la Collection?

Konami ha deciso di perpetrare sulla strada delle Collection, tant’è che già di recente ci ha proposto la Cowabunga dedicata alle Tartarughe Ninja, inseguendo una strada di completezza che coincide con quella della pigrizia contenutistica. Metal Gear, va da sé, ha bisogno di una cura diversa, necessita di una concatenazione ben precisa di ciò che Kojima creò dapprima su MSX e poi su PlayStation. Non solo, perché Konami ha cercato di creare un’offerta definitiva, in grado di racchiudere tutto ciò che poteva servire per conoscere al meglio il franchise Metal Gear, senza dimenticare che si deve passare da una modernizzazione del prodotto finale.

All’interno della collezione sono compresi pezzi che potevamo supporre avrebbero perso l'appello, come Metal Gear Solid: Special Mission, che in America era conosciuto come VR Missions, pur non abbracciando la tecnologia della realtà virtuale in senso stretto, ma calandoci in un simulatore creato sfruttandola. 300 missioni d’addestramento cercando di mettere in risalto le abilità del giocatore, reduce dall’esperienza di Metal Gear Solid, che infatti presta dieci dei quindici livelli alla raccolta No weapon della Sneaking Mode. Le sorprese non finiscono qui, perché Konami ha recuperato anche Metal Gear Solid: Integral, versione delle VR Mission pubblicata solo in Giappone con dei contenuti aggiuntivi. Tra questi la possibilità di avere una visuale in prima persona di Snake mentre si gioca e l’aggiunta di una nuova difficoltà che rende ancora più accessibile la sfida. Ai tempi Integral divenne abbastanza famoso nella community perché permetteva di sbloccare una tuta da infiltrazione anche per Meryl, non solo allo smoking per Snake. Piccoli dettagli, che però non fanno altro che arricchire quanto fatto da Konami per questo prodotto.

L'avventura di Snake

Passiamo a quella che è l’analisi di Metal Gear Solid, invece: essendo il gioco in aspect ratio 4:3 era necessario trovare una soluzione per permettere alle console moderne, e agli schermi moderni, di riuscire ad adattarsi. Invece di stretchare l’immagine, Konami permette di usare 7 diversi wallpaper come sfondo oppure di avere una cornice interamente nera intorno al video, che può essere allineato come meglio credete posizionandolo nella zona che meglio vi si confà sul vostro schermo. Da lì in poi non vi toccherà far altro che emergere dall’acqua e contattare il 140.85 sul vostro codec. Sapete già chi vi risponderà. Ciò che, però, potrebbe sorprendervi è legato ai contenuti bonus offerti dalla Collection: l’inserimento di Metal Gear Solid: Digital Graphic Novel, ossia il primo capitolo del gioco riproposto in forma di fumetto interattivo e con alcune variazioni di trama. Fino a oggi tale contenuto poteva essere scaricato dal PlayStation Store a pagamento, oltre a essere stato incluso in passato nella The Legacy Collection del 2013 su PlayStation 3. Potreste, insomma, già esserne in possesso, ma averla anche qui è un'aggiunta in più che avvalora la completezza dell'opera. 

Proseguendo arriviamo a Metal Gear Solid 2, che è la medesima versione che abbiamo già giocato su PlayStation 3 e Xbox 360 dopo la lavorazione di Bluepoint, che ne ha realizzato - così come per Metal Gear Solid 3 - una HD remaster: non ci sono grandi modifiche da constatare sulla versione PlayStation 5 che abbiamo provato, ma segnaliamo che per la versione Xbox Series X è stato eseguito l’update che permette di migliorare alcuni giochi retrocompatibili. Questi sono forse i capitoli di più facile reperimento e che non avevano stretta necessità di essere integrati in questa collection, ma per un senso di necessità e di urgenza nell'andare a creare una libreria totale è giusto che siano qui, pur senza essere minimamente variati o toccati nella loro natura.

Ma ne avevamo bisogno?

Chiariamo ora un aspetto molto importante, perché al di là dell’andare a recuperare tutto ciò che riguarda il franchise di Metal Gear e infilarlo in una sola Collection Konami non ha fatto altro. Non c’è nessun tipo di sforzo nell’andare a migliorare i contenuti proposti, che sono i medesimi sui quali abbiamo potuto mettere le mani a suo tempo. È chiaro che questo sforzo permette a moltissimi giocatori di recuperare Metal Gear e Metal Gear 2: Solid Snake, pubblicati su MSX e di difficile reperimento per chi non vuole impegnarsi a scavare negli archivi del passato. Simile la situazione riguardante Snake’s Revenge, pubblicata su NES nel 1992 in Europa e pensato per essere un sequel di Metal Gear, nella sua versione per NES e, pertanto, leggermente diverso da quello che venne pubblicato per MSX. Senza essere canonico, infatti.

Il gameplay non è variato nemmeno di una virgola, d'altronde siamo dinanzi a un'operazione di recupero e non di rifacimento, ma allo stesso tempo anche il livello tecnico non ci offrirà grandi soddisfazioni. Gli fps sono a 30 (60 per Metal Gear Solid 2 e 3), ed era prevedibile, così come la risoluzione che si ferma a 1080p: ribadiamo che aspettarsi di più non avrebbe avuto senso, dato che non siamo dinanzi a nessun ritocco grafico, ma a un mero lavoro di raccolta del materiale a disposizione in casa. Non sarebbe stato nemmeno corretto, a voler essere onesti, operare delle modifiche e delle variazioni senza la partecipazione di Hideo Kojima, oltre al fatto che presto tra le nostre mani arriverà Metal Gear Solid Delta, che rappresenterà il vero lavoro di remake che stiamo aspettando. 

Voto Recensione di Metal Gear Solid Master Collection Vol. 1


6.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Tutto ciò che serve per imparare e riscoprire Metal Gear

  • Tutte le versioni delle VR Mission in un unico posto

Contro

  • Un lavoro pigro e ripetitivo per chi aveva già tutto

  • Un costo eccessivo per una reunion di giochi

Commento

È evidente che Metal Gear Solid Master Collection Vol. 1 soffra da un lato, ma soddisfi dall'altro. Per quanto riguarda il primo aspetto siamo dinanzi a un enorme problema: è un lavoro pigro, che ha portato a Konami non troppe ore di lavoro, se non per la scelta di proporre degli artwork a sfondo dei 4:3 di Metal Gear Solid; per il resto si è trattato di recuperare prodotti già in possesso del publisher e inserirli in un'unica raccolta. Sono, tra l'altro, giochi di vent'anni fa circa, che appartengono a un'altra generazione e che rientrano oramai nel novero del retrogaming. Le nuove generazioni si approcceranno davvero a questa esperienza soffrendo la grafica di cui abbiamo goduto noi negli anni '90? Quasi impossibile. I nostalgici, invece, come approcceranno questo lavoro? Probabilmente con, per l'appunto, nostalgia, ma una nostalgia dal costo di 60 euro.