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Super Crazy Rhythm Castle | Recensione, un ritmico co-op tanto originale quanto frustrante

La nostra recensione di Super Crazy Rhythm Castle, gioco ritmico pensato per il co-op pubblicato da Konami e sviluppato da Second Impact Games.

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a cura di Giulia Serena

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Sono passati più di settant'anni dalla nascita del primo videogioco e, come potete immaginare, non solo nel corso delle decadi c'è stata un'enorme evoluzione nelle produzioni commercializzate, ma è anche diventato sempre più arduo sviluppare titoli che portassero un qualche tipo di innovazione nel settore. Ci sono, però, delle opere che ancora ci riescono: è questo il caso di Super Crazy Rhythm Castle, sviluppato da Second Impact Games e pubblicato da Konami. 

Il piccolo — o meglio, minuscolo, giacché conta di appena 9 membri — team inglese è riuscito a dar vita a un'avventura ritmica pensata per essere giocata in co-op dal gameplay a dir poco originale. Nonostante ciò, gli sforzi degli sviluppatori sono stati indirizzati un po' troppo sul cercare di proporre qualcosa di diverso, mettendo in secondo piano elementi che, invece, avrebbero richiesto maggiore attenzione, soprattutto trattandosi di un rhythm game. 

Il risultato, è, infatti, un gioco ritmico che, se da una parte farà provare frustrazione soprattutto agli appassionati del genere, che non potranno godersi, come è normale che sia, i brani per intero, dall'altra riesce comunque a spronare il lavoro di squadra per superare al meglio i livelli... ovviamente, a patto che giochiate in co-op, altrimenti la sensazione prevalente sarà la prima. Facciamo, però, un passo indietro e analizziamo in questa recensione tutte le componenti di Super Crazy Rhythm Castle.

Ritmo e cervello vanno a danze

A differenza dei giochi ritmici tradizionali, in Super Crazy Rhythm Castle non avrete una selezione di brani da cui scegliere e da svolgere a piacimento, bensì il gameplay prenderà le forme di un'avventura a livelli nella quale dovrete esplorare un castello a dir poco bizzarro, capeggiato dal Re Ferdinando — ovvero un volto incastonato all'interno di uno schermo che indossa un mantello —. Nei panni di uno dei personaggi, da soli o in compagnia per un massimo di 4 giocatori in un party, entrerete nelle varie stanze, ognuna con una meccanica differente.

Alla base c'è, ovviamente, il ritmo, giacché dovrete premere 3 o 4 pulsanti in base alla difficoltà da voi scelta a ritmo di musica, ma è qui che subentra la componente che rende il titolo singolare. Oltre a suonare vi sarà richiesto di svolgere altri compiti, i quali variano in base al livello, come raccogliere o spostare oggetti o risolvere enigmi, il tutto per raggiungere obiettivi vari, tra cui sconfiggere nemici e ottenere un certo punteggio. 

Chiaramente, se sarete in compagnia il tutto sarà più semplice: mentre un giocatore può dedicarsi a effettivamente suonare, gli altri possono svolgere qualsiasi mansione venga richiesta, in modo da risolvere al più presto gli enigmi e proseguire fluidamente l'avventura. Da soli, però, tutto ciò non solo non è ovviamente possibile, ma diventa incredibilmente frustrante dover interrompere continuamente la parte ritmica e passare da una parte all'altra del livello. 

Pochi ma (più o meno) buoni

A rendere il gameplay ancor più avvilente è il fatto che le meccaniche di svariati livelli non siano chiare e, di conseguenza, anche giocando in cooperativa risulti alquanto ostico capire cosa sia richiesto fare per superare lo stage e ottenere un punteggio dignitoso. La ciliegina sulla torta dei difetti è, poi, la scarsa scelta dei brani, che durante l'avventura si ripetono spesso, diventando inevitabilmente tediosi da ascoltare e suonare più e più volte. 

A proposito di brani, questi sono tutti originali e, per quanto non siano decisamente delle hit che ascolterei nel tempo libero, per lo meno è presente una buona varietà di generi. Dal classico pop al metal, passando per canzoni in giapponese e hiphop, ne troverete di tutti i gusti — anche se saranno proprio le peggiori che dovrete ascoltare il maggior numero di volte —. Ho apprezzato, invece, l'inclusione di una specie di libreria in cui è possibile riprodurre e giocare varie tracce provenienti da titoli classici Konami, ideale soprattutto per gli appassionati di retrogaming.

Un castello esuberante ma fine a sé stesso

Per quanto riguarda la storia di Super Crazy Rhythm Castle, non aspettatevi una sceneggiatura capace di emozionarvi: il vostro unico obiettivo sarà quello di spodestare il fantomatico Re Ferdinando, per cui nel corso dei livelli egli cercherà di fermarvi proponendovi nemici ed enigmi. Nel gioco non è presente alcun tipo di doppiaggio, bensì solo qualche ripetitivo verso da parte del suddetto re, accompagnato da dei box di dialogo. 

Oltre alla storia principale sono poi presenti delle modalità più libere e tipiche dei rhythm game, come la possibilità di giocare i brani senza alcuna distrazioni e svariati minigiochi per competere con gli amici. Queste sono, senza dubbio, divertenti, anche se chiaramente non sufficienti per conferire molta longevità al titolo che, una volta conclusi i livelli da svolgere, presenta pochi motivi per essere avviato nuovamente

Insomma, è chiaro che il team di Second Impact Games si sia concentrato quasi unicamente nel proporre un'avventura originale, non riponendo particolari sforzi nelle altre componenti dell'opera. Anche graficamente, infatti, il gioco è molto semplice e, nonostante i livelli siano divisi in diverse ambientazioni, queste non sono particolarmente complesse; sebbene siano inclusi elementi ritmici come dei pianoforti che, al camminarci sopra, riproducono delle melodie iper note come la Sinfonia N. 5 di Beethoven, non aspettatevi un design alla pari di Hi-Fi Rush, dove ogni singolo elemento è sincronizzato a ritmo di musica.

Infine, è da menzionare l'assenza di cross-play: avrete modo di giocare a Super Crazy Rhythm Castle con gli amici tramite il co-op locale oppure tramite invito online solamente nella stessa piattaforma, dunque PC, Xbox, PlayStation o Nintendo Switch. 

Voto Recensione di Super Crazy Rhythm Castle


6.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Gameplay innovativo

  • Livelli e meccaniche variegati

Contro

  • Pochi brani e spesso ripetuti

  • Molti livelli sono poco chiari e, dunque, frustranti

  • Graficamente e narrativamente carente

Commento

Super Crazy Rhythm Castle è un gioco ritmico sicuramente originale: anziché scegliere quali brani riprodurre da una song list vi immergerete in una vera e propria avventura a ritmo di musica, da soli o insieme a una squadra fino a un massimo di 4 giocatori. Il suo punto di forza è proprio il riuscire a proporre qualcosa di innovativo, ma è anche la sua condanna: i livelli sono spesso frustranti, soprattutto se giocati da soli, mentre gli altri elementi dell'opera risultano abbastanza carenti. Per quanto, dunque, si tratti di un titolo senz'altro piacevole da giocare in compagnia, basta questo per giustificare il prezzo di listino di 40 euro? 

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