The Elder Scrolls Online: High Isle | Anteprima

Abbiamo provato un assaggio della prossima espansione per The Elder Scrolls Online, High Isle, ambientata nella terra dei Bretoni.

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a cura di Alessandro Palladino

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Sconfitto il principe daedrico e i vampiri nascosti nelle terre di Skyrim, era il momento per The Elder Scrolls Online di andare avanti e ritrovare le radici della propria identità: il conflitto bellico, la storia delle popolazioni e il modo in cui l'eroe che interpretiamo sia un punto chiave nel fato sociale di tutta Tamriel.

The Elder Scrolls Online: High Isle, il capitolo principale per l'avventura corrente di Legacy of the Bretons, ci porta alla scoperta dell'arcipelago dei bretoni dove politica e macchinazioni tra i sobborghi di città simil-europee sono all'ordine del giorno. Come di consueto, grazie all'opportunità concessaci, abbiamo avuto modo di provare un po' l'espansione prima del suo rilascio di giugno e quindi saggiare cosa ha da offrire l'attrazione principale per il 2022 di The Elder Scrolls Online.

Guerra e Ascensione

La particolarità di High Isle, rispetto a tutti gli altri contenuti, è che sebbene sia una storia a sé, si lega molto a quello che è il conflitto dei Tre Stendardi alla base del gioco, cosa che Rich Lambert ha sottolineato nella presentazione e aggiunto, sibillinamente, che potrebbero esserci più conseguenze di quanto si pensi in merito. Lontano dagli spoiler però, mettere piede a High Isle significa venire a patti con alcuni dilemmi morali che affliggono la società di Tamriel e, in generale, il credo dei Bretoni. L'arcipelago oggetto del DLC è il posto perfetto per condurre delle trattative di pace, ma è quel concetto di pace a dover essere la vera domanda che tutti si dovrebbero porre.

Al giocatore va il compito di rispondere a questa chiamata, non a quella dell'eroe contro un male enorme ed evidentemente malvagio. I nemici, rappresentati dall'Ascendant Order, sono un'organizzazione che anela una Tamriel libera dai sovrani, libera dai conflitti creati dai regni e solo attraverso tale libertà si potrà ottenere la gloria che esisteva prima dei Tre Stendardi. Il contrario dell'organizzazione umanitaria che ci invita nelle isole, la quale ha visto gli orrori della guerra e non vuole ulteriori bagni di sangue per il raggiungimento della tranquillità mondiale. Ma si può davvero dire che ci sia un ragionamento evidentemente sbagliato all'opera? Già il porci questa domanda rende The Elder Scrolls Online: High Isle un'avventura diversa dal solito e decisamente più ispirata.

Nell'anteprima abbiamo avuto modo di provare molte delle missioni principali, sebbene la qualità - come per le altre volte - non riflette quella che avrete voi nell'esperienza definitiva, tuttavia già da ora l'impronta narrativa si è fatta sentire in tutta la sua unicità, specie perché è evidente da ogni riga la volontà del team di affrontare questa storia e cambiare di tono rispetto a quanto fatto in passato. Nobili, corruzione, cavalleria e pirateria: temi molto interessanti da esplorare, approfondire e vivere in un'ambientazione che in termini di vastità non ha nulla da invidiare ai capitoli precedenti. E poi si vede tanto l'ispirazione europea e soprattutto nostrana dell'architettura, creando un paesaggio davvero suggestivo a metà tra Capri e il ciclo arturiano che è un bel cambio di passo rispetto all'oscuro e rosso Oblivion dello scorso anno.

Carte ai tributari

Grande novità per The Elder Scrolls Online: High Isle è l'aggiunta del nuovo gioco di carte Tales of Tribute: un passatempo da poter giocare sia in PvE che in PvP con tantissime ricompense e nessun tipo di pagamento richiesto. Ogni carta sarà gratuita e disponibile nel gioco base, nessuno può costruirsi un mazzo di per sé e ogni giocatore che partecipa alla partita utilizza le proprie carte per costruire un mazzo comune a tutti. Tales of Tribute è infatti un card game basato sulle risorse da generare e gestire a ogni turno attraverso le carte che avete in mano e una riserva comune al centro della plancia. La particolarità di questo approccio è la presenza dei Patreons al lato del tavolo, con i quali è possibile interagire per riscuotere favori ed effetti extra. Si può vincere, oltre al metodo classico, anche guadagnando tutti i favori di tutti i Patreons nel gioco, forse la vittoria più gratificante.

Tales of Tribute, per quanto l'abbiamo provato in una forma grezza, è un ottimo passatempo che aggiunge spessore all'esperienza da "gente comune" di Tamriel. Non servirà di certo per i Trial o per ottenere chissà quali equipaggiamenti da fine gioco, però sono quei tocchi di attività extra che danno modo alla community di vivere un MMORPG ben oltre il suo lato giocoso da avventurieri. La profondità delle meccaniche di gioco e l'accessibilità comunque indicata per qualsiasi tipo di utente, rendono Tales of Tributes il Triple Triad di The Elder Scrolls Online, con tanto di quest correlate e NPC da sfidare come avete fatto con Gwent su The Witcher 3.

Al momento il sistema ci sembra solido per quanto abbiamo potuto provare, ma il giudizio definitivo dovrà attendere la versione con tutti gli asset e le modifiche al bilanciamento generale delle carte. La sensazione attuale, tuttavia, è che Tales of Tributes potrà essere un'aggiunta capace di sorprendere chi inizialmente era rimasto deluso nel vedere un gioco di carte come "selling point" dell'espansione; dategli la fiducia necessaria e avrete tra le mani il prossimo obiettivo per il vostro tempo al pari dell'housing.,

Raid pirateschi

Grazie al supporto degli amici di The Elder Scrolls Online Italia e ad altri giornalisti da tutto il mondo, siamo anche riusciti a provare la nuova Trial prevista per l'espansione di High Isle. Come da tradizione per The Elder Scrolls Online, l'incontro porta con sé diversi boss da sconfiggere e una gradita serie di meccaniche sia combattive che esplorative. Alcuni degli incontri, senza scendere nel dettaglio, metteranno alla prova la coordinazione del vostro party e lo faranno in senso genuino: meccaniche semplici da comprendere ma con un'esecuzione che ha bisogno del dialogo, dell'impegno e di una certa abilità nell'azzeccare tempi e spazi corretti.

Essendo un covo di pirati con tanto di magie e trappole, la via verso il boss finale non sarà facile, anzi solo coloro che avranno la voglia e il tempo di scandagliare bene l'ambientazione riusciranno a scoprirne i veri tesori che il posto nasconde. Di positivo c'è che per alcune cose vi ritroverete ad avere a che fare con effetti familiari, specie se avete vissuto le recenti avventure di Ascending Tide, perciò anche chi non è propriamente esperto di Trial potrà avere un vantaggio sulla conoscenza di questa nuova aggiunta se è stato diligente con la propria routine di dungeon.

In generale però, il punto forte di questa avventura è senza dubbio il tema piratesco che va a fare da contrasto alla cavalleria della campagna principale, proponendo non solo un luogo bello da vedere, ma anche tematicamente interessante e intrecciato a stretto giro con le meccaniche di gioco. Tornando proprio ad Ascending Tide, ci auspicavamo che visuali e gameplay si unissero ancora di più nel design degli scontri per gruppi di giocatori; una richiesta che sembra essere stata realizzata con nostra grande gioia.