Unity riceve minacce di morte, chiude gli uffici per precauzione

Unity costretta a chiudere degli uffici per via di alcune minacce di morte ricevute a seguito della vicenda legata ai pagamenti dei giochi.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Unity Technologies ha preso una decisione drastica in risposta a una minaccia di morte da loro ritenuta credibile. Il motivo della minaccia è molto probabilmente correlato alla controversa decisione sui prezzi annunciata dalla compagnia all'inizio di quella settimana.

Un portavoce di Unity Technologies ha dichiarato di essere stato "informato di una possibile minaccia per alcuni dei nostri uffici" e ha aggiunto che l'azienda ha "adottato misure immediate e preventive per garantire la sicurezza dei nostri dipendenti". Unity ha proceduto alla chiusura degli uffici che potrebbero essere potenziali obiettivi e ha dichiarato di essere "in piena cooperazione con le forze dell'ordine" per indagare sulla minaccia.

La scintilla di questa controversia è scoccata il 12 settembre quando Unity ha annunciato che avrebbe iniziato a addebitare una nuova tariffa agli sviluppatori per i giochi realizzati con il suo motore di gioco, noto come Unity Engine. Questa nuova politica prevede che, a partire dal 1° gennaio, i creatori di giochi realizzati con Unity dovranno pagare una tariffa per l'installazione per utente una volta superata una certa soglia.

Questa decisione ha scatenato l'ira di molti creatori di videogiochi che hanno accusato Unity di violare i propri termini di servizio e hanno espresso preoccupazione per il fatto che le nuove tariffe possano minacciare il loro sostentamento economico. Numerosi studi di sviluppo di giochi hanno pubblicato comunicati fortemente critici invitando l'azienda tecnologica a riconsiderare la sua politica di prezzo.

Il CEO di Unity, John Riccitiello, originariamente aveva pianificato un incontro con il personale giovedì mattina, ma ha annullato la riunione come precauzione dovuta alla minaccia. Inoltre, gli uffici dell'azienda situati ad Austin, Texas, e a San Francisco sono stati chiusi per garantire la sicurezza dei dipendenti.