Questa settimana viene esposta per la prima volta una reliquia della prima tragedia spaziale statunitense, a 50 anni di distanza. Un'occasione per ripassare un po' di storia, perché tutti ricordano l'Apollo 11 e l'Apollo 13 (per motivi diversi), ma pochi hanno memoria dell'Apollo 1. Era il 27 gennaio 1967 quando la navicella Apollo/Saturn 204 - conosciuta anche come Apollo 1 - prese fuoco durante un'esercitazione in cima al razzo Saturn IB. Tutti i membri dell'equipaggio morirono: il pilota comandante Virgil I. Grissom, il pilota maggiore Edward H. White e il pilota Roger B. Chaffee.
La capsula che fu gravemente danneggiata con l'incendio restò sotto chiave in un deposito, ma la NASA ha esposto al Kennedy Space Center una parte simbolica: il portellone che intrappolò l'equipaggio condannandolo a morte.
Quello che si stava facendo quel 27 gennaio era un apparentemente banale test del conto alla rovescia, ma quando si parla di Spazio e di navicelle spaziali nulla è mai banale. L'incendio si sviluppò all'improvviso all'interno della capsula. Dalle registrazioni si capiscono i momenti drammatici che l'equipaggio affrontò prima di morire, con l'allarme lanciato via radio, e White che cercava disperatamente di aprire lo sportello (lo stesso ora in esposizione), ma fu sopraffatto dal fumo insieme ai due compagni.

Le indagini stabilirono che la causa più probabile dell'incendio fosse stata una scintilla causata a sua volta dal cablaggio difettoso. Un inconveniente che portò alla revisione completa del progetto delle navicelle spaziali Apollo.
Questa tragedia fu a lungo messa in ombra dalla sciagura dello Space Shuttle Challenger del 1986 e dal disastro dello Space Shuttle Columbia del 2003. I resti delle due navicelle furono esposti per 1 anno e mezzo, ma non fu così per l'Apollo 1. Come ha spiegato Martha Chaffee la NASA, come il resto d'America, era in stato di shock per quello che era accaduto all'Apollo 1 e semplicemente non voleva parlarne, e con il passare degli anni l'Apollo 1 è diventato solo una nota in calce nella storia dell'esplorazione spaziale statunitense. Ora i parenti delle vittime sono felici che finalmente la NASA abbia fatto un gesto per onorare quei tre ragazzi che persero la vita sognando lo Spazio.