Batterie agli ioni di litio che si ricaricano più rapidamente

In Giappone hanno creato un nuovo elettrolita che potrebbe migliorare i tempi di ricarica delle batterie agli ioni di litio in modo marcato.

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a cura di Manolo De Agostini

Una nuova ricerca dell'Università di Tokyo, in cooperazione con l'Università di Kyoto e il National Institute for Materials Science del Giappone promette di ridurre sostanzialmente i tempi di ricarica delle batterie agli ioni di litio. I produttori di smartphone e tablet, in questi anni, hanno fatto passi avanti sotto questo punto di vista, ma si può ampiamente migliorare.

Perché non incrementare la velocità di ricarica del 30%? Facile più a dirsi che a farsi, ma secondo i ricercatori giapponesi un miglioramento di questo genere potrebbe essere possibile, grazie a un elettrolita di nuova concezione. Il nuovo composto esibisce infatti sia un'alta reattività che un'elevata resistenza alle degradazione.

Solitamente alti livelli di concentrazione sono associabili a una bassa reattività e di conseguenza a scarse prestazioni dell'elettrolita. Il nuovo elettrolita però usa un solvente che è attualmente quattro volte più concentrato rispetto alla maggior parte dei solventi usati oggi, come l'etilene carbonato. Le nuove proprietà fisiche di questa miscela danno quindi la possibilità di sviluppare batterie agli ioni di litio che si ricaricano più rapidamente e forniscono maggiore potenza elettrica per unità di tempo. Nello specifico i ricercatori pensano di poter ridurre i tempi di carica di un terzo rispetto allo standard attuale, aumentando la tensione nominale da 3 a 5 volt.

Anche se lo studio nasce principalmente per le batterie delle auto elettriche, sui cui tempi di ricarica si può e deve fare meglio per renderle un vero prodotto di massa, i vantaggi a cascata per il settore hi-tech appaiono ovvi. Al momento non si hanno maggiori dettagli - almeno non in una lingua che non sia il giapponese - ad esempio su quando potremmo vedere impiegato il nuovo elettrolita. Siamo ancora in una fase sperimentale, ma i risultati inducono i ricercatori a battere questa strada.