Batterie di legno e stagno ricaricabili 400 volte

Schegge di legno, stagno e sodio sono gli ingredienti di una nuova batteria ecologica.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Una scheggia di legno rivestita di stagno può essere una minuscola batteria efficiente e rispettosa dell'ambiente. È questa la scoperta di un gruppo di scienziati dell'Università del Maryland. I singoli componenti sono mille volte più sottili di un foglio di carta e al posto del litio è stato usato il sodio, meno inquinante. L'idea non è nuova: all'Università delle Scienze di Tokyo ci avevano già pensato, ma non in associazione con il legno.

Il sodio tuttavia non archivia energia in modo efficiente quanto il litio, quindi non si possono comporre batterie talmente piccole da stare in un telefono cellulare. Però il basso costo di realizzazione e l'impiego di materiali comuni la rendono una valida alternativa al litio per memorizzare grandi quantità di energia in una sola volta, come avviene per esempio con l'energia solare in una centrale elettrica.

Batterie con legno e stagno

Liangbing Hu, Teng Li e il gruppo di ricerca hanno inoltre scoperto che le fibre di legno sono abbastanza flessibili da consentire più di 400 cicli di ricarica: sufficienti per considerarle fra le nanobatterie di maggiore durata.

"L'ispirazione è arrivata dagli alberi", ha detto Hu, assistente alla cattedra di Scienza dei Materiali. "Le fibre di legno che compongono un albero trattengono acqua ricca di minerali, quindi sono ideali per la memorizzazione di elettroliti liquidi". "Immettere ioni di sodio attraverso anodi di stagno spesso indebolisce la connessione dello stagno con il materiale il suo materiale di base. Le fibre del legno però sono sufficientemente morbide per fungere da cuscinetto meccanico", ha spiegati Li.

Ovviamente lo studio rientra fra i moltissimi a livello globale che sono in corso per cercare un valido sostituto alle batterie in uso, che hanno prezzi accessibili ma non garantiscono agli accessori hi-tech un'elevata autonomia. Questa idea è curiosa ma non è quello che gli utenti aspettano. Per smartphone e affini ci si deve affidare ad altre tecnologie, come per esempio il litio-zolfo, in grado di triplicare la densità energetica delle batterie, i nanotubi al carbonio o le nanoparticelle di silicio poroso.