Berlusconi decreta la fine della carta, ancora

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, intervistato dal Giornale, torna alla carica sul tema della digitalizzazione della PA. Come al solito, si parla di scomparsa della carta, delle code, e del tempo perso.

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a cura di Pino Bruno

Sono almeno dieci anni che lo sentiamo ripetere: via la carta dalla Pubblica Amministrazione. Alla lunga schiera di governanti, di destra e sinistra, che hanno annunciato la "rivoluzione digitale", si aggiunge il l’attuale primo ministro.

Silvio Berlusconi dice oggi, in un'intervista a Il Giornale, che "entro il 2012 prevediamo l’abolizione totale della carta nella pubblica amministrazione. Ogni pratica sarà digitalizzata con l’eliminazione delle code agli sportelli e con la possibilità per tutti di operare dalla propria casa o dal proprio ufficio attraverso il computer e Internet e ogni cittadino sarà dotato di una propria casella di posta elettronica per i rapporti con la pubblica amministrazione".

 

Ce lo auguriamo, perché siamo stufi di fare code inutili, per prenotare visite mediche, pagare il ticket con il denaro contante, dimostrare la nostra esistenza in vita.

Negli ultimi anni non è cambiato quasi nulla e, in alcuni casi, si è fatta marcia indietro. L’estate scorsa, a causa di un grave lutto in famiglia, ho girovagato per giorni e giorni tra vari uffici pubblici per produrre sempre gli stessi documenti.

Le amministrazioni non dialogano tra loro. L’Inps non sa cosa vuole la Asl, la Asl non è in rete con il Comune, il Comune non è in rete con i suoi stessi uffici e con il Ministero del Tesoro, e si potrebbe continuare con questa mostruosa versione del "Viaggio Allucinante".

Arrivederci al 2012, dunque.

Ringraziamo Pino Bruno per l'articolo