Caso Cucchi, polizia penitenziaria contro Anonymous

Il Sappe, il sindacato della Polizia Penitenziaria, risponde al possibile cyber attacco di Anonymous con una lettera sul caso Cucchi.

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a cura di Dario D'Elia

Il Sappe, il sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria, ha deciso di rispondere ai recenti attacchi informatici di Anonymous contro i colleghi poliziotti con una lettera aperta pubblicata online. "Cari Anonymous sparsi per la rete Internet, da quando è stata emessa la sentenza di appello che ha scagionato per la seconda volta i nostri colleghi dal caso Cucchi, siamo di nuovo oggetto delle vostre attenzioni. Prima di subire queste attenzioni vorremmo però avere la possibilità di dire tre cose", scrive il sindacato sul blog ufficiale.

Il caso riguarda la seconda violazione dell'archivio del sito sap-nazionale.org (Sindacato Autonomo di Polizia) e il defacing della homepage attuati dal gruppo di hacktivisti martedì 11 novembre. Il comunicato incendiario che ha fatto seguito all'azione dice di voler "dare una parziale espressione all'ira delle vittime inermi della violenza di stato". Dopodiché vengono riportate una serie di proposte di garanzie minime che secondo il noto gruppo qualsiasi Stato moderno dovrebbe riconoscere ai cittadini.

SAP defaced

SAP Defaced

Coincidenza vuole che lo stesso giorno sia partito un esposto del Sappe contro la (presunta) lesione dell'immagine del corpo penitenziario attuata dalla sorella del giovane Cucchi sui media televisivi. Fra i riceventi la Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai, il presidente AGCOM, il presidente dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti e il Presidente della Repubblica.

Sulla stessa linea la controffensiva diretta ad Anonymous. "[…] vorremmo avere la possibilità di dire tre cose", si legge nel post. "La prima è che i nostri colleghi finiti sul banco degli imputati, prima, e sulla gogna mediatica, poi, sono innocenti sotto qualunque profilo si voglia inquadrare la vicenda: quello giudiziario, quello sociale o quello morale".

"La seconda è che siamo consapevoli che prima o poi riuscirete di nuovo a manomettere i nostri siti web e a sospendere temporaneamente la nostra voce sul web. Su questa partita ci dichiariamo già sconfitti".

"La terza, infine, è che nessun atto dimostrativo e nessun sabotaggio riuscirà a fiaccare la nostra determinazione a parlare, discutere ed informare di carcere, di società, di giustizia e di sicurezza, in modo obiettivo e al solo fine di rendere l’istituzione penitenziaria una casa di vetro, così che la gente riesca davvero a farsi un’opinione senza essere condizionata dai filtri e dalle interpretazioni di chicchessia".

Aggiornamento. Abbiamo corretto la notizia poiché è il SAP ad aver subito un recente attacco, mentre il SAPPE si rivolge ad Anonymous per anticipare eventuali altre azioni.