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a cura di Marco Schiaffino

Dopo l'allarme lanciato dagli esperti la settimana scorsa gli attacchi DDoS che sfruttano Memcached hanno registrato picchi di potenza mai visti. In intesi, tutta la vicenda (qui l'articolo che spiega gli aspetti tecnici) può essere riassunta così: su Internet ci sono migliaia di computer che sfruttano un sistema di cache distribuito che vengono usati dai pirati informatici per portare attacchi DDoS di una potenza devastante.

Come segnala Akamai, grazie alle tecniche di reflection, negli ultimi giorni sono stati registrati attacchi inauditi, fino a 1,7 Tbps, che hanno messo in seria difficoltà gli esperti del settore. A peggiorare la situazione ci si è messo il fatto che, a partire dallo scorso lunedì, su Internet hanno fatto la loro comparsa alcuni strumenti "chiavi in mano" che permettono di sfruttare i server Memcached per portare attacchi DDoS.

ddos

Tutto perduto? Forse no. Come spiegano i ricercatori di Corero, infatti, esiste un modo per arginare gli attacchi basati su questa tecnica. Per bloccare i DDoS basati sul sistema di amplificazione che sfrutta Memcached basterebbe utilizzare alcuni comandi che permettono di bloccare i server in remoto.

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