Elettricità wireless, il MIT miete nuovi successi

Il MIT continua a sviluppare la tecnologia WiTricity, che ci permetterà di dare energia senza fili ai dispositivi di casa. I ricercatori hanno sperimentato un incremento dell'efficienza all'aumentare dei dispositivi aggiunti al sistema.

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a cura di Manolo De Agostini

Nel 2007 i ricercatori del MIT annunciarono (Il MIT al lavoro sull'elettricità wireless) la scoperta di un modo per trasmettere elettricità senza fili. In questi anni lo sviluppo è continuato e ora è stato dimostrato che l'efficienza del sistema aumenta enormemente quando vengono alimentati più dispositivi contemporaneamente.

Sebbene predetto solo sulla carta, l'incremento dell'efficienza del sistema in tale frangente non era mai stato dimostrato. I ricercatori hanno riscontrato che alimentando due dispositivi alla volta, che individualmente raggiungono un'efficienza nell'energia trasferita inferiore al 20 percento, l'efficienza totale sale a oltre il 30 percento. Secondo il ricercatore André Kurs, l'efficienza dovrebbe continuare a crescere progressivamente all'aumentare dei dispositivi aggiunti al sistema, fino a raggiungere il 100%.

Il team del MIT ha anche realizzato un sistema più idoneo a raggiungere il mercato. Rispetto al 2007 c'è un trasmettitore (ancora leggermente troppo grande) e ricevitori che hanno una dimensione di circa 30 centimetri. La bobina di trasmissione, però, può essere integrata in un muro o nel soffitto e il trasferimento dell'elettricità può coprire una stanza di medie dimensioni.

Foto del 2007: lampadina da 60 watt alimentata senza fili

Il ricercatore André Kurs (ad aiutarlo anche Marin Solja?i? e Robert Moffatt) ha affermato che stanno lavorando per ridurre ulteriormente la dimensione della bobina di ricezione, soprattutto per quanto riguarda il diametro e lo spessore. In futuro, infatti, potrebbe essere integrata in dispositivi portatili.

La trasmissione senza fili dell'energia avviene creando una forte risonanza elettromagnetica tra le bobine d'invio e di ricezione. La risonanza magnetica tra le due bobine non è influenzata dalla presenza di oggetti tra le bobine e per lo stesso motivo anche gli oggetti tra le bobine, incluse le persone, non sono influenzati dai campi magnetici.

L'energia trasmessa nell'ultimo esperimento è stata di 100 watt circa, ma secondo i ricercatori è possibile trasmettere centinaia di watt o un kilowatt. L'energia trasmessa durante la prova, infatti, è stata limitata solo dall'amplificatore usato per la bobina di trasmissione.

Visti i progressi attuali, i ricercatori sono convinti che non manca molto alla commercializzazione della tecnologia. Adesso il lavoro si concentrerà sull'ottimizzazione del design delle bobine, i sistemi di controllo dell'elettricità e l'efficienza massima con ogni dispositivo. A un progetto simile stanno lavorando anche aziende come Intel e Sony. Siete pronti a dire addio ai cavi di alimentazione?