Non potete andare al mare a catturare i Pokémon? Nessun problema, basta creare una spiaggia falsa!

Da mesi i giocatori di Pokémon GO creano luoghi falsi per catturare i pocket Monster più rari, rendendo un inferno la vita del team di OpenStreetMap

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a cura di Andrea Maiellano

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OpenStreetMap sta affrontando un problmema tanto ricorrente , quanto peculiare: la comparsa di innumerevoli luoghi falsi nei database cartografici utilizzati da un'ampia varietà di servizi online, dalle applicazioni per la navigazione ai siti web di viaggio. 

Questo fenomeno, per quanto bizzarro possa sembrare, ha una spiegazione che affonda le sue radici nel mondo dei videogiochi, precisamente nel popolare gioco mobile Pokémon Go.

In questo specifico caso, si tratta di una massiva comparsa di spiagge fasulle, facilmente riconducibile all'introduzione di Wiglett, il nuovo Pokémon introdotto nel celebre titolo mobile.

Wiglett è una specie che può essere catturata solo in ambientazioni specifiche, ovvero nelle spiagge e nelle aree costiere. Questo, naturalmente, pone una limitazione notevole per coloro che vivono lontano dal mare o da grandi specchi d'acqua riconosciuti come spiagge all'interno del gioco.

La soluzione adottata da alcuni giocatori, desiderosi di ottenere questa creatura senza intraprendere lunghi viaggi, è stata dunque quella di modificare i dati cartografici per creare spiagge virtuali nelle loro vicinanze.

Pokémon Go, difatti, utilizza OpenStreetMap, una piattaforma cartografica open source che fornisce i dati di mappatura per diverse applicazioni, inclusi giochi e servizi di navigazione.

Entrando in OpenStreetMap, i giocatori possono letteralmente disegnare spiagge false nel tentativo di influenzare le informazioni trasmesse successivamente al gioco per permettere lo spawn (apparizione) di Wiglett.

Questa manipolazione dei dati cartografici, non solo causa confusione all'interno della piattaforma, che molto banalmente comincerà a mostrare spiagge dove non esistono a qualunque servizio connesso a quest'ultima, ma rappresenta anche un abuso nei confronti di un servizio che si fonda sulla collaborazione e sulla veridicità delle informazioni condivise dalla community.

Questo, comunque, non è il primo caso in cui Pokémon Go ha influenzato il mondo reale in modi insoliti. Già in passato, il lancio del gioco aveva portato a un'ondata di modifiche alle mappe, con l'aggiunta di punti di riferimento inesistenti come scuole e parchi, nel tentativo di manipolare i punti di spawn dei Pokémon.

La community di OpenStreetMap ha, oramai, imparato da queste esperienze passate e ha iniziato ad attivarsi rapidamente a ogni nuovo evento su Pokémon Go, in modo da risolvere tempestivamente questo tipo di problemi.

A pochi giorni dall'inizio dell'evento, sono state individuate e rimosse numerose spiagge fasulle, alcune persino realizzate con la forma iconica di una Poké ball. Inoltre, il team alle spalle di OpenStreetMap, sta valutando delle nuove strategie atte a  prevenire azioni simili in futuro.

Per quanto sia impossibile eliminare completamente il problema, in virtù della natura stessa di OpenStreetMap, il team dietro alla piattaforma vuole implementare nuovi sistemi di verifica e controllo per combattere gli abusi e, soprattutto, per evitare di dover tenere d'occhio gli aggiornamenti di Pokémon Go per sapere quando dover massimizzare i controlli sulla piattaforma.