Evasione del canone TV: 600 milioni l'anno

I dati sull'evasione del canone TV sono importanti: si parla di 600 milioni di euro l'anno. Mentre Masi prepara la task force nessuno si interroga sulla qualità del prodotto e le responsabilità strategiche.

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a cura di Dario D'Elia

L'evasione del canone TV è di circa 600 milioni di euro l'anno, stando a quanto riporta Stanislao Argenti, direttore del settore Abbonamenti Rai. Ogni anno le entrate sono di 1,6 miliardi di euro, molto meno di quando dovrebbe essere considerato che le famiglie italiane sono 22 milioni e gli abbonati solo 16,5 milioni.

Fine delle trasmissioni

Il direttore generale Mauro Masi ha deciso quindi di affrontare il problema potenziando la task force che si occupa dei controlli. Senza alcun potere sanzionatorio gli "agenti" si occuperanno semplicemente di rilasciare il bollettino per il pagamento agli utenti. Si stima che questa operazione possa consentire di recuperare 120 mila abbonamenti l'anno.

"Serve una riforma capace di ridurre la vergognosa evasione", ha commentato il vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai Giorgio Merlo. "Almeno su questo versante, al di là del giudizio che si può dare sull'attuale vertice di viale Mazzini  è necessaria una norma legislativa che agganci il pagamento del canone Rai ad altre bollette, cioè alla fiscalità generale. È l'unico modo per battere questa squallida ed indecorosa evasione". Ricordiamo che tra le proposte sul tavolo c'è quella di legare il canone alla bolletta elettrica (Romani: canone RAI nella bolletta dell'elettricità).

Ovviamente nessuno si è preoccupato di capire per quale motivo venga evasa questa tassa. Il dibattito sulla qualità delle trasmissioni, la quantità di pubblicità proposta e l'operato della dirigenza non sembra essere all'ordine del giorno.