La "sindrome da Valhalla" colpisce ancora: il fenomeno della fatica da Assassin's Creed sta diventando un elemento quasi strutturale della celebre saga Ubisoft. A poco più di un mese dal lancio di Assassin's Creed Shadows (acquistabile su Amazon), numerosi giocatori stanno già manifestando i classici sintomi di esaurimento che caratterizzano l'esperienza con i titoli più recenti del franchise. Il problema è radicato nella vastità dei mondi di gioco, nella quantità eccessiva di attività disponibili e in una struttura narrativa che si disperde in un mare di quest secondarie, trasformando gradualmente l'esperienza di gioco da avventura coinvolgente a meccanico esercizio di completamento.
La community online ha iniziato a discutere apertamente di questo fenomeno, con numerosi utenti che condividono esperienze simili. Un giocatore, identificatosi come Jymboh su Reddit, ha descritto perfettamente questa sensazione paragonandola a quanto già accaduto con Valhalla. Nonostante riconosca che il mondo di gioco "riesce a sedurre e mantenere l'attenzione" nelle fasi iniziali, la necessità di pulire costantemente la mappa e una trama che procede a singhiozzo finiscono per rendere l'esperienza "disordinata" e frammentaria, al punto da abbandonare il gioco prima di vederlo concluso.
Non si tratta di casi isolati. Un altro utente, ContributionOk7429, ha raccontato di aver raggiunto il picco di fatica a metà del secondo atto del gioco, deluso dal fatto che "nulla di significativo" accada in quella lunga sezione. Ancora più drastico è Caesar_TP, che descrive il gioco come una "poltiglia priva di significato", principalmente a causa dell'eccessivo numero di marker e missioni che vengono continuamente proposti al giocatore.
La struttura open-world adottata da Ubisoft negli ultimi capitoli della saga sta diventando paradossalmente contraproducente. Ciò che inizialmente era stato concepito come un elemento di libertà e ricchezza di contenuti si sta trasformando in un labirinto dispersivo che annacqua l'esperienza narrativa. Molti fan rimpiangono le trame lineari dei primi capitoli, dove il ritmo narrativo era più controllato e le missioni avevano un peso specifico maggiore nell'economia del racconto.
Per cercare di contrastare questa fatica, alcuni giocatori esperti suggeriscono modifiche alle impostazioni di gioco: attivare l'esplorazione guidata, rendere istantanee le assassinazioni e automatizzare i quick time event. Questi accorgimenti permetterebbero di rendere l'esperienza meno faticosa e più fluida. L'utente Garrett_DB propone invece un approccio diverso: concentrarsi solo sulle attività che interessano veramente e fare regolari pause di gioco per evitare il burnout.
Il problema della fatica da Assassin's Creed si inserisce in un contesto più ampio di evoluzione del franchise. L'abbandono della formula originale in favore di mondi sempre più vasti ha certamente portato vantaggi in termini di longevità e quantità di contenuti, ma ha anche diluito quella che era l'essenza della serie: un'avventura storica ben ritmica, con una narrazione coinvolgente e personaggi memorabili.
È interessante notare come questo fenomeno di fatica sembri colpire anche giocatori appassionati della serie, non solo i neofiti. La sensazione che emerge è che Ubisoft continui a non trovare il giusto equilibrio tra quantità e qualità, tra libertà esplorativa e direzione narrativa. Shadows, nonostante le promesse e l'ambientazione giapponese molto attesa dai fan, sembra ricadere negli stessi schemi già visti in Valhalla e nei capitoli precedenti.
Per il futuro della serie, la sfida per Ubisoft sarà trovare un modo per mantenere la ricchezza di contenuti che caratterizza i capitoli moderni, senza sacrificare il coinvolgimento narrativo e senza far sentire i giocatori sopraffatti da un'esperienza che, anziché intrattenere, rischia di diventare un secondo lavoro.
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