Forse trovato il bosone di Higgs, la Particella di Dio esiste?

Questa mattina al CERN è stata annunciata una scoperta senza precedenti: il bosone di Higgs, la particella che dà massa alle altre, potrebbe esistere davvero. Teorizzata quasi cinquant'anni fa, conferma il Modello Standard e apre nuovi scenari nella comprensione dell'universo.

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a cura di Manolo De Agostini

Il bosone di Higgs potrebbe esistere davvero. La cosiddetta "particella di Dio" sembrerebbe essere stata individuata grazie agli esperimenti del CERN di Ginevra, in quell'anello sotterraneo di 27 chilometri chiamato Large Hadron Collider, in breve LHC, dove avvengono collisioni tra particelle ad altissima velocità. La sua rilevazione - o meglio quella di una particella subatomica che risponderebbe all'identikit - giunge dopo che nel 1964 il fisico Peter Higgs (e altri come François Englert e Robert Brout) ne aveva teorizzato l'esistenza.

È bene sottolineare che i risultati presentati oggi sono stati definiti preliminari e si basano su dati raccolti nel 2011 e nel 2012, con quest'ultime informazioni ancora sotto analisi. Le avvisaglie di questo grande annuncio però c'erano già state a fine 2011, con le prime ammissioni, e ora sembra si sia arrivati a una maggiore sicurezza su quanto rilevato. Ecco perché i titoli trionfalistici a nove colonne che danno la scoperta una cosa certa.

L'esistenza del bosone di Higgs significa che il Modello Standard - che descrive l'interazione delle forze fondamentali - è confermato e questo apre grandi scenari per la comprensione di tutto ciò che ci circonda. Il bosone di Higgs è infatti la particella che conferisce massa a tutte le altre. Secondo gli esperimenti - condotti fino a raggiungere i 5 sigma, cioè una probabilità di correttezza elevatissima, oltre il 99% - il bosone ha una massa attorno ai 125 GeV (gigaelettronvolt).

"Abbiamo osservato nei nostri dati chiari segni di una nuova particella, a livello di 5 sigma, nella regione attorno a 126 GeV. Le incredibili prestazioni di LHC e ATLAS e gli enormi sforzi di molte persone ci hanno portato a questo eccitante stadio", ha dichiarato la portavoce dell'esperimento ATLAS Fabiola Gianotti, "ma è necessario un po' più di tempo per preparare questi risultati e pubblicarli".

"I risultati sono preliminari ma il segnale 5 sigma a circa 125 GeV a cui stiamo assistendo è notevole. Questa è davvero una nuova particella. Sappiamo che deve essere un bosone ed è il più pesante mai trovato", ha dichiarato il portavoce dell'esperimento CMS, Joe Incandela. "Le implicazioni sono molto significative ed è proprio questa la ragione che ci deve spingere a essere estremamente diligenti in tutti i nostri studi e controlli incrociati".

"Il bosone di Higgs non solo ora lo abbiamo davanti agli occhi ma ha anche aperto una nuova fisica. Le sue caratteristiche sono un po' diverse da come la teoria l'aveva immaginato e presenta alcune anomalie che prospettano nuovi mondi della conoscenza da indagare", ha dichiarato Guido Tonelli, ex portavoce dell’esperimento CMS al Corriere della Sera.

Sarà proprio su queste anomalie che si concentreranno gli esperimenti futuri, in quanto potrebbe essere proprio grazie alla loro comprensione che potremmo conoscere il motivo per cui materia ed energia oscura rappresentano il 96% dell'intero universo.