Il Governo inaugura il servizio online per segnalare sprechi

Il Governo Monti con la nomina di Enrico Bondi a Commissario per la spending review ha aperto un canale online per la segnalazione degli sprechi. Questo dovrebbe aiutare i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili.

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a cura di Dario D'Elia

Gli italiani, grazie all'operazione "spending review", da qualche giorno possono dare al Governo suggerimenti per ridurre la spesa pubblica. Lunedì 30 aprile il Governo Monti ha nominato Enrico Bondi Commissario per la razionalizzazione della spesa per l'acquisto di beni e servizi. 

Una delle sue prime iniziative è stata quella di aprire un canale online che si propone di fare chiarezza sull'argomento. In pratica partendo dal presupposto che nel 2012 la spesa dovrà essere ridotta di 4,2 miliardi - per evitare ad esempio l'aumento di due punti dell'IVA previsto per gli ultimi tre mesi del 2012 - ecco la decisione d'intervenire in modalità selettiva e non lineare.

"Tutti i cittadini, attraverso il modulo Esprimi la tua opinione, hanno la possibilità di dare suggerimenti, segnalare uno spreco, aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili", si legge sul sito del Governo.

Enrico Bondi e Mario Monti

Nella pagina per le segnalazioni bisogna digitare alcune informazioni personali (nome, cognome, e-mail, indirizzo, CAP, città e Provincia) e poi sfruttare i campi "Oggetto" e "Testo" per esprimere la propria opinione. Ovviamente il tutto avviene nel rispetto del decreto legislativo n.196/2003 sul trattamento dei dati personali.

Su quest'ultimo punto si è espresso il presidente dell'Autorità garante per la Privacy. "L'iniziativa è comprensibile vista la necessità di fare presto, addirittura lodevole nei suoi intenti. Ne apprezzo il valore simbolico [...] ma non posso nascondere che, per quanto riguarda lo Stato di diritto, l'invito fatto ai cittadini solleva diverse perplessità", ha dichiarato Pizzetti a La Repubblica.

"Da presidente dell'Autorità vedo possibili criticità rispetto all'informativa sul trattamento dei dati: il nostro ufficio ha già aperto un'analisi sul fatto e a prima vista posso dire che la questione merita la nostra attenzione".

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Il problema a quanto pare sarebbe nell'insufficienza delle informazioni fornite online ai cittadini. Sul sito non viene chiarito quale tipo di informazioni si possano fornire e neanche quali siano le conseguenze per eventuali indicazioni scorrette. "Siamo di fronte a denunce generiche o possono essere fatti i nomi e cognomi dei funzionari responsabili delle spese eccessive?", si interroga il Garante della Privacy.

"Che conseguenze avranno le denunce dei cittadini su queste persone? E se volutamente sono state fornite informazioni sbagliate cosa succede? Queste informazioni non vengono date e come costituzionalista, non posso che essere perplesso".

Insomma, il coinvolgimento dei cittadini nella "spending review" è senza dubbio una novità interessante per l'Italia. Forse la modalità è migliorabile e le criticità sollevate da Pizzetti non sono da poco. È un primo passo a cui forse bisognerebbe riconoscere un minimo di fiducia; in ogni caso sarà l'esito a determinarne o meno la credibilità.