Le cose vanno male: chi è il responsabile?

Abbiamo rivolto qualche domanda a Giuliomario Limongelli, amministratore delegato di Groupon Italia, per conoscere meglio il sito web più famoso per la compravendita tramite coupon.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Le cose vanno male: chi è il responsabile?

TH: nel malaugurato caso che un utente non riceva la prestazione/prodotto per cui ha pagato, chi è il responsabile? Quale garanzia offrite agli utenti?

GP: per noi il rimborso rappresenta un fallimento perché l'utente non ha potuto usufruire dell'esperienza. Prima di rimborsare il coupon cerchiamo sempre di aiutare il cliente a risolvere il problema proponendo quando possibile valide alternative. Se invece il partner è inadempiente o il cliente non riesce ad usare il coupon per cause imputabili a Groupon, l'utente viene rimborsato su credito Groupon o su carta di credito a seconda dei casi.

TH: abbiamo notato che spesso alcuni prodotti che si possono acquistare immediatamente (compralo subito), hanno prezzi mediamente più alti rispetto altri shop online. Groupon è ormai sinonimo di "offerta", e gli utenti potrebbero essere portati a pensare che il prezzo a cui sono venduti i prodotti sul vostro sito sono i più convenienti. Potremmo pensare che alcuni inserzionisti possano sfruttare questo sistema per fare affari facili. Cosa ne pensate?

GP: Groupon assicura ai propri utenti un risparmio oggettivo; nelle 24/48 ore in cui il prodotto è in vendita sul sito, il prezzo è scontato rispetto al prezzo originario che viene opportunamente indicato nel deal. Questo non significa assicurare al 100% che quello sia in assoluto il prezzo più conveniente sul mercato. I prezzi ormai anche negli shop offline cambiano parecchie volte anche nel corso di una stessa settimana. La nostra è una grande vetrina ma i nostri utenti sono molto informati e sanno perfettamente cosa vogliono acquistare e a quale prezzo sono disposti a farlo.

Tom's Hardware: Quali novità ci attendono nel prossimo futuro?

GP: Considerando che Groupon America ha già sviluppato tantissime tecnologie che non sono ancora state implementate nel nostro Paese, probabilmente ci aspettano tante novità che andranno a migliorare sia l'esperienza di acquisto che la gestione della campagna da parte degli esercenti. Nonostante il divario digitale tra i mercati USA e Europa, ci auguriamo di poter implementare piattaforme online e applicazioni che rendano ancora più facile la modalità di accesso e la fruizione dei servizi/prodotti sul social e sul mobile.