La cabina di regia per l'Agenda Digitale funziona!

I ministri che fanno parte della cabina di regia per l'Agenda Digitale ieri hanno stabilito la creazione di sei gruppi di lavoro per e-government e open data, e-commerce, smart communities, alfabetizzazione informatica, ricerca e investimenti, infrastrutture e sicurezza.

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a cura di Dario D'Elia

Ieri la cabina di regia per l'Agenda Digitale ha acceso i motori: sono stati creati sei gruppi di lavoro per ogni settore strategico ed è stata stabilita una roadmap operativa. Le cose sono due: o il braccio armato del Governo Monti ha un ottimo ufficio stampa, capace di produrre fumo di qualità, oppure vuole seriamente affrontare il tema del digitale. La sensazione è che l'Italia tra 20 giorni, come promesso, potrà contare davvero su un progetto organico di sviluppo.

L'Agenda Digitale di Super Mario

Il confronto avvenuto nella sede del ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca ha visto protagonisti Francesco Profumo, Corrado Passera (Sviluppo economico), Filippo Patroni Griffi (Funzione pubblica), il sottosegretario all'Editoria Paolo Peluffo e i rappresentanti del ministero dell'Economia e della Coesione territoriale. 

Tutti lì riuniti per stabilire le varie task force che si occuperanno di e-government e open data, e-commerce, smart communities, alfabetizzazione informatica, ricerca e investimenti, infrastrutture e sicurezza. E se non bastasse questo a dare il senso della rivoluzione in atto, c'è da rimanere basiti nel leggere il comunicato che ha seguito la riunione.

"Ogni gruppo di lavoro sarà coordinato dai referenti del ministero che sarà maggiormente coinvolto, per quel determinato tema, ma vedrà la collaborazione di tutti gli altri dicasteri che partecipano alla cabina di regia [...] saranno organizzati gruppi di lavoro tematici che coinvolgeranno, di volta in volta, i principali attori del settore sia pubblici che privati", sottolinea la nota del MIUR (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca).

Tutta questa normalità di stampo europeo rischia davvero di dare alla testa. E se ieri il Time dedicava la sua copertina a Mario Monti con la scritta "Può quest'uomo salvare l'Europa?", noi oggi iniziamo a domandarci se realmente questo Governo possa vestire i panni di salvatore dell'Italia digitale. Ha promesso che tra marzo e giugno verranno approvati gli interventi normativi dell'Agenda Digitale. Speriamo bene.

Il metodo scelto, per una volta, ci rende fiduciosi. Ogni gruppo di lavoro infatti si occuperà di censire ogni iniziativa in corso, quindi valutarle in relazione all'agenda digitale, individuare le migliori pratiche, stabilire un piano strategico, definire il quadro finanziario di riferimento, redigere le azioni normative e progettuali e valutare gli effetti. A Palazzo Chigi sembra che abbiano assunto squadre di project manager.

"Ci aspettiamo che l'Agenda Digitale sappia sfruttare al meglio questo settore e trasformarlo, come avviene nei paesi avanzati, nella più formidabile leva competitiva per l'economia", ha dichiarato il presidente di Assinform Paolo Angelucci.