La UE vuole il carcere per tutti gli Anonymous e non solo

Il Parlamento UE e il Consiglio UE decideranno sull'introduzione di una nuova legge che prevede condanne fino a 2 anni per gli attacchi informatici. Si parla di pene di 5 anni per botnet e ingenti danni economici e o informatici. Intanto Anonymous minaccia le forze di polizia italiane.

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a cura di Dario D'Elia

Gli attacchi informatici in Europa saranno considerati reati penali. La bozza di legge redatta dal Civil Liberties Committee del Parlamento Europeo è stata approvata martedì con 50 voti a favore, 1 contro e 3 astensioni

"Abbiamo a che fare qui con gravi attacchi criminali, alcuni dei quali sono anche condotti da organizzazioni criminali. I danni patrimoniali causati ad aziende, utenti privati ??e strutture pubbliche ammontano a diversi miliardi ogni anno", ha affermato il relatore Monika Hohlmeier del PPE. 

"Nessuna casa automobilistica può inviare una macchina senza la cintura di sicurezza nelle strade. E se questo accade, la società è ritenuta responsabile per eventuali danni. Queste regole devono essere applicate anche al mondo virtuale".

Non si scherza più

Si parla di vari tipi di reati informatici: dal possesso alla distribuzione di software di hacking, alle responsabilità dirette delle imprese colluse con lo spionaggio industriale. In pratica l'obiettivo è di potenziare la normativa vigente e quindi stabilire sanzioni penali per ogni responsabile di accessi illegali, interferenze o intercettazione di dati

La massima pena per i casi più semplici sarà di 2 anni di prigione, ma si pensa anche alla possibilità di innalzarli a 5 in casi di circostanze aggravanti come la realizzazione di botnet e danni di grande rilevanza. L'IP spoofing per generare attacchi sarà sanzionato con tre anni di reclusione. Ovviamente gli attacchi senza effetti sostanziali non saranno perseguiti.

I tempi per la legge non sembrano essere così lunghi: il Parlamento e il Consiglio dovrebbero trovare un compromesso entro l'estate.

È evidente che una legge di questo tipo potrebbe avere effetti devastanti sopratutto nel campo del cosiddetto hacktivismo. Si pensi ad esempio alla recente dichiarazione di guerra di Anonymous Italia contro i siti dei Carabinieri, Ministero della Difesa e Ministero dell'Interno. Questa mattina sono andati a segno i primi attacchi con conseguenti offline di qualche ora.

Se domani dovessero essere considerati reati penali anche gli sberleffi digitali la tensione online potrebbe montare alle stelle. La speranza è che possa farsi largo (diffusamente) il buon senso.