L'AGCOM ha già perso, Calabrò mette le mani avanti

Oggi verrà rilasciata la nuova normativa AGCOM sul copyright, ma si tratterà di una proposta e non una decisione definitiva. Rispetto all'ultimo incontro con le associazioni Calabrò sembra aver compiuto un passo indietro.

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a cura di Dario D'Elia

Il Presidente AGCOM Corrado Calabrò ha fatto marcia indietro: oggi il Consiglio dell'Autorità troverà una soluzione per la nuova normativa sul copyright, non una "decisione" tombale. Tutto il bailamme di questi giorni pare essere servito. Già perché durante l'ultimo incontro tra le associazioni e AGCOM tutto sembrava cosa fatta. "L'Italia sarà un esperimento, noi saremo un esperimento. Possiamo fermarci?", aveva detto Calabrò a Luca Nicotra di AgoràDigitale. "No, dobbiamo chiudere subito, dobbiamo chiudere entro l'estate".

La macchina AGCOM ha dato il giro

Adesso il vento sembra cambiato, poiché considerato il dibattito in corso è impensabile che tutto si risolva in poche settimane. "Sono fiducioso, malgrado tutto, che domani (oggi, NdR) il Consiglio dell'Autorità riuscirà a trovare una giusta e equilibrata soluzione, poggiante su un saldo fondamento giuridico", risponde Calabrò alla recente lettera del leader dell'IdV Antonio Di Pietro.

"Ho detto soluzione, non decisione perché quale che sarà il testo finalizzato (scusi il brutto termine tecnico) dall'Autorità, esso sarà comunque sottoposto ad un'amplissima e trasparente consultazione pubblica, accordando ai soggetti consultati tutto il tempo occorrente per ragionate osservazioni e all'Autorità per susseguenti, ponderate riflessioni". 

Di Pietro

L'ex PM era stato piuttosto caustico. "Attribuire all'AGCOM il potere di chiudere un sito web, togliendo tale competenza all'Autorità giudiziaria, sulla base di un atto amministrativo privo, peraltro, di un preciso quadro di garanzie, fondandolo su una Direttiva Europea che riguarda esclusivamente la televisione e non la rete, significa, di fatto, assecondare senza una reazione adeguata, una forzatura interessata operata dal Ministro Romani per conto di Mediaset", si legge nella lettera di Di Pietro recapitata all'AGCOM.

"In omaggio ai progetti del gruppo Mediaset, infatti, il compiacente Ministro, stravolgendo la normativa europea, ha voluto ingabbiare la rete e la Web TV nello stesso soffocante sistema di regole riguardanti la televisione. Regole, peraltro, scritte dall'AGCOM, in cui il diritto d'autore viene fortemente limitato a danno dei produttori audiovisivi indipendenti".

A questo punto non resta che attendere il rilascio del documento ufficiale, ma c'è ancora un punto sul quale forse non bisognerebbe abbassare la guardia, ovvero quello del legame tra lo sviluppo digitale e l'informazione.

"I notevoli ritardi italiani sulla banda larga non sono solo questione di incapacità imprenditoriale. In parte credo siano legati al fatto che la rete mette in circolazione una quantità di informazioni che non sono controllabili. La vicenda della P4 dimostra come sia possibile governare l'intero sistema dei media, ma quando c'è un'alternativa con i social network tutto crolla", ha dichiarato il giurista Stefano Rodotà, ex Garante della Privacy, durante la conferenza "Ultima chiamata", dell'Associazione Stampa Romana.

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Per chi lo desidera qui si può leggere l'illuminato intervento di Juan Carlos De Martin durante "La Notte della Rete" di ieri sera.