La costruzione è fondamentale per il successo di un progetto di questo tipo. Qualsiasi fonte di luce parassita potrebbe falsare le misurazioni. Queste interferenze sono poi esacerbata dalla luce ambientale, altalenante tra 50 e 60Hz. Abbiamo quindi sistemato il fotodiodo in fondo a una cavità opaca, che poi colleghiamo direttamente allo schermo. In pratica lo stesso approccio usato dal sensore Blue-Eye di LaCie.
È necessario, di conseguenza, mantenere una distanza costante tra il sensore e il pannello, siccome l'intensità luminosa decresce con l'aumentare della distanza. Abbiamo usato un materiale antistatico usato normalmente per la conservazione dei componenti elettronici. È praticamente incomprimibile e ha l'enorme vantaggio di non graffiare gli schermi.
Il Software di Stimolazione
Ora possiamo quindi misurare la risposta di uno o più pixel, ma per farlo, dobbiamo stimolare il monitor con sequenze video appropriate. Il software che usiamo si adatta a tutte le risoluzioni e si regola sulle frequenze di refresh supportate dagli schermi. Di fatto proietta una linea lampeggiante al centro del display, usando il refresh verticale del monitor come frequenza.
Il software include anche le seguenti regolazioni:
- Scelta delle modalità (risoluzione, frequenza nominale).
- Regolazioni separate per canale (8 bit per canale RGB per visualizzare qualsiasi colore in 24 bit).
- Frequenza (sotto multiplo della frequenza nominale).
- Possibilità di immagini statiche (nessun lampeggiare).