Le Smart TV fanno fare un sacco di soldi ai produttori

Prezzi di listino doppi o tripli rispetto ai TV LCD tradizionali, ecco perché le Smart TV piacciono ai produttori. Ed ecco arrivare lo standard video 4k, che ora ha un nome ufficiale: UHDTV (Ultra High Definition Television).

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a cura di Alberto De Bernardi

Smart TV, TV intelligenti ed ecosistemi di dispositivi sempre più integrati tra loro per offrire i più svariati servizi ... il futuro è iniziato! Si va dalla videoconferenza alla fruizione di contenuti video dal web, dai social network in salotto alla condivisione di album fotografici. Prospettive rosee per gli utenti ma anche, forse soprattutto, per i produttori.

Ieri, Samsung - uno dei maggiori fautori della Smart TV, essendo uno dei pochi brand a poter creare davvero un completo ecosistema di fatto di TV, riproduttori, smartphone e fotocamere - ha presentato ufficialmente a un pubblico di giornalisti e distributori il suo concetto di Smart TV, chiarendo in un passaggio della presentazione il vero "motore" di questa innovazione: il margine di profitto.

Il mercato delle TV è infatti in contrazione. Dopo l'esplosione del mercato dei grandi schermi LCD, culminato (complici i mondiali di calcio) nel picco del 2010, il numero di pezzi venduti è diminuito nel 2011 da 7,2 a 6,3 milioni di pezzi e sta diminuendo anche nel 2012. Il prezzo di vendita, purtroppo per i produttori, non aiuta: anche il cartellino medio del singolo prodotto è infatti in calo.

Ma, per fortuna, ecco le Smart TV. I consumatori sono ancora disposti a pagare un prezzo "premium" per poter aggiornare il profilo facebook mentre guardano il film o la serie preferita, così il prezzo medio di una Smart TV si mantiene doppio rispetto a quello di un TV LED e triplo rispetto a quello di un normale LCD con retroilluminazione CCFL.

Non che la cosa scandalizzi, sia ben chiaro: il margine di profitto è ovviamente sempre, e da sempre, l'impulso produttivo di ogni impresa, che si occupi di Smart TV o stuzzicadenti. Spetta agli utenti interrogarsi sul senso di alcuni "bisogni indotti".

Nel frattempo, il mercato sta definendo i dettagli del prossimo hype. È di pochi giorni fa la notizia che l'ITU (International Telecommunications Union) ha definito ufficialmente il nome dello standard ad altissima risoluzione 4k e 8k, chiamandolo, senza moltissima fantasia, UHDTV (Ultra High Definition Television). Curiosamente, la stessa sigla identificherà entrambi gli standard 4k e 8k, generando potenzialmente un po' di confusione tra gli utenti. Ma di questo avremo tutto il tempo di occuparci nei prossimi 2-3 anni...