L'Italia riprende l'attività di ricerca in Antartide

L'Italia riapre la base di ricerca in Antartide e torna a perforare i ghiacci.

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a cura di Elena Re Garbagnati

L'Italia riprende l'attività di ricerca in Antartide che prevede studi di biologia, fisica, astrofisica e glaciologia. A dieci anni dalla scomparsa del pioniere delle spedizioni italiane in Antartide Mario Zucchelli, la base italiana che porta il suo nome riapre con la XXIX campagna antartica estiva 2013-2014 promossa dal PNRA (Programma nazionale di ricerche in Antartide), con il coordinamento scientifico del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche).

Le attività di ricerca interesseranno prevalentemente i campi della biologia marina e terrestre, della fisica dell’atmosfera, astrofisica e glaciologia. Inoltre sarà attivo nei mesi di dicembre 2013 e gennaio 2014, a una distanza di 500 chilometri dalla base, un campo remoto per la perforazione in ghiaccio che consentirà la ricostruzione del clima degli ultimi duemila anni. La Motonave Italica effettuerà il rifornimento della Stazione Mzs e, successivamente, una campagna di ricerche scientifiche per circa 30 giorni nel Mare di Ross.

L'Italia sbarca in Antartide

Il CNR svolgerà le attività di programmazione e coordinamento scientifico delle attività di ricerca, mentre l'attuazione delle spedizioni, le azioni tecnico-logistiche e la responsabilità dell'organizzazione nelle zone operative sono affidate all'Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile).

La Commissione scientifica nazionale per l'Antartide si occuperà invece della valutazione scientifica dei progetti e proporrà gli obiettivi strategici del PNRA al Ministero per l'istruzione, l'università e la ricerca, che finanzia la missione.

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Sono già state completate le operazioni necessarie per la spedizione dei materiali e per il trasferimento del personale tecnico e scientifico. Il primo gruppo, arrivato in elicottero alla base Mario Zucchelli, è composto da 20 persone tra tecnici e addetti alla logistica e dovrà ripristinare l'accesso alla base. Le attività scientifiche avranno inizio con l'arrivo del primo gruppo di ricercatori a fine ottobre.

Un secondo gruppo di 12 tecnici italiani e francesi verrà trasferito dal 6 novembre presso la base italo-francese di Concordia per trascorrere nove mesi in completo isolamento e dare il cambio ai cosiddetti invernanti. La prossima campagna invernale a Concordia, arrivata alla nona edizione, avrà inizio il prossimo 7 febbraio e si concluderà il 6 novembre 2014.