Mediaset si riappropria del dominio .com ma non è finita qui

La nona sezione del Tribunale Civile di Roma ha accolto il ricorso di Mediaset per il dominio .com. La statunitense Fenicius Llc che ha approfittato del mancato rinnovo della licenza dovrà restituirlo. Intanto Mediaset riaccende il dibattito sul cybersquatting.

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a cura di Dario D'Elia

Il dominio Mediaset.com è di esclusiva proprietà del Gruppo Mediaset e non potrà essere usato dalla società Fenicius Llc anche se ne ha acquisito legalmente il diritto d'uso. Così ha stabilito la nona sezione del Tribunale Civile di Roma che ha accolto il ricorso 1193/12 dell'azienda milanese.

Due settimane fa il signor Didier Madiba del Delaware era riuscito a soffiare sotto il naso del legittimo proprietario il dominio "Mediaset.com" approfittando del suo mancato rinnovo. Pur avviando la procedura di riassegnazione presso la WIPO - adducendo violazioni del marchio e malafede - Mediaset aveva dovuto piegarsi alla sentenza del Collegio di Saggi. Madiba si era difeso dimostrando che avrebbe usato il dominio per la vendita di "media set", ovvero sistemi per l'archiviazione e gestione dei dati multimediali.

Smemoranda, per difendersi dal Cybersquatting

Oggi il Tribunale di Roma ha imposto alla società di Madiba di cessare l'uso del dominio poiché l'acquisizione "è stata compiuta con finalità di agganciamento del noto marchio Mediaset"; contemporaneamente è stata stabilita una penale di 1.000 euro per ogni giorno di ritardo nell'esecuzione del provvedimento. Il problema forse è che non finirà così poiché la controparte potrà appellarsi al WIPO e alla normativa statunitense, senza contare la giustizia italiana.

Il tema della tutela del copyright per Mediaset in ogni caso sarà sempre più centrale poiché "sono spuntate figure specializzate nell'acquisizione delle numerosissime estensioni relative a marchi affermati, da .com a .xxx". Si parla infatti di centinaia di domini fittizi che le società originarie dovrebbero quindi registrare e depositare.

L'azienda, nel suo comunicato ufficiale, ha sottolineato che in alcuni casi di parli di effettive omonimie, ma nella maggioranza di "operazioni architettate da professionisti che hanno l'obiettivo di rivendere il dominio ai legittimi proprietari a prezzi fuori mercato".

Insomma per Mediaset il problema pare urgente e da sottoporre alle autorità competenti. Ecco quindi la scelta di rivolgersi alla giustizia ordinaria pur sapendo che si rischia di intasare i tribunali. Urge insomma un intervento per debellare il cybersquatting. Oppure un'agendina per segnarsi che i domini vanno rinnovati ogni anno.