Motore di ricerca .xxx, ma l'industria porno è scettica

L'ICM Registry, il gruppo responsabile della gestione e della vendita dei domini .xxx sta valutando la creazione di un motore di ricerca personalizzato per questi siti Web. A garantire gli utili ci penseranno le sponsorizzazioni e le pubblicità, ma l'industria del settore è ancora scettica.

Avatar di Roberto Caccia

a cura di Roberto Caccia

I siti web erotici con il dominio .xxx potrebbero avere il loro motore di ricerca personalizzato grazie a un'idea dell'ICM Registry. Per chi si fosse perso le puntate precedenti, ricordiamo che il gruppo appena citato è incaricato della gestione e della vendita di questi domini, liberalizzati dopo una lunga lotta con l'ICANN, l'Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (Online il primo sito .xxx, senza sosta le polemiche).

L'ICM sta progettando un motore di ricerca per i siti .xxx

Dopo il recente YNOT Summit 2011, un evento di San Francisco dedicato all'industria pornografica, il presidente dell'ICM Stuart Lawley ha spiegato le motivazioni della scelta di creare un motore di ricerca personalizzato.

Lawley ha confermato alla testata britannica The Register che il motore di ricerca .xxx (chiamato provvisoriamente search.xxx) indicizzerà soltanto i siti pornografici che finiranno con questo dominio. Al momento ICM sta testando con i primi candidati come potenziali partner tecnologici, quindi il progetto è ancora in fase embrionale.

I domini .xxx saranno disponibili a partire dal 7 settembre, e il motore di ricerca sarà inizialmente alimentato inizialmente dal traffico proveniente da una dozzina di siti "premium", come porn.xxx e sex.xxx. Gli utili arriveranno grazie alle pubblicità e agli sponsor, sostiene Lawley.

Il YNOT Summit 2011 di San Francisco ha fornito l'occasione per il dibattito

Anche il direttore vendite di ICM, Vaugh Liley, è intervenuto sulla questione, dicendo che il traffico prodotto dalla ricerca sarà un occasione che i webmaster potranno sfruttare per recuperare i costi di registrazione e per aumentare le entrate.

Al centro del dibattito, infatti, anche il costo dei domini .xxx, che con un prezzo di 75 dollari all'anno sono decisamente più costosi dei classici siti .com, che necessitano di appena 12 dollari all'anno (Il Porno trova casa online, è il dominio .xxx).

"Credo che ci vorranno dai dodici ai diciotto mesi prima che l'animosità mostrata nei nostri confronti evapori e diventi gratitudine per aver migliorato gli affari del settore", ha dichiarato Liley a un pubblico di addetti ai lavori, che nonostante l'evidente scetticismo è apparso meno ostile rispetto ai dibattiti precedenti.

Da che parte si schiererà Spider-Man XXX? - Clicca per ingrandire

Le aziende del porno con molti siti web hanno ancora diversi dubbi e temono di essere obbligate a spendere diverse migliaia di dollari in registrazioni "difensive", soltanto per evitare il rischio di essere ghettizzati. Altre aziende sono invece preoccupate dal fatto che il corpo decisionale delle politiche di ICM, (IFFOR o International Foundation for Online Responsibility) potrebbe creare nuove regole che danneggerebbero i loro affari. Il dibattito è ancora aperto e soltanto una cosa è sicura: ne vedremo delle belle.