Niente soldi per tecnologia e computer, tutto al marketing

Il marketing sta per diventare una voce di spesa più importante degli investimenti nelle risorse informatiche. Tutta colpa di Internet, che ci ha fatti diventare complici del meccanismo di adescamento.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Entro il 2017 gli investimenti nelle attività di marketing saranno più importanti di quelli nell'IT. Il dato è stato divulgato da Gartner, secondo cui per la prima volta nella storia le aziende trarranno maggiori benefici dalle attività di promozione che dagli investimenti in risorse informatiche. Il giro di boa è dovuto a Internet e la parte interessante è che tutti noi saremo parti attive in questo complesso meccanismo di adescamento della clientela, che ci piaccia oppure no.

Gli esperti di marketing non hanno più bisogno di trovate geniali

Il maketing dei tempi passati era basato sulla pubblicità, su slogan riusciti (Think Different, Just Do It, Ci sono cose che non si possono comprare, per tutto il resto c'è MasterCard, eccetera) e sulla capacità di spingere il cliente a entrare in un negozio con il preciso proposito di comprare un determinato prodotto. 

Con il web 2.0 il lavoro di promozione si è evoluto, e fa presa sulle abitudini che noi stessi comunichiamo alle aziende. In sostanza, se i cosiddetti marketer sanno il fatto loro non dovranno più scervellarsi per creare uno slogan generico o usare il fastidioso telemarketing, gli basterà fiutare le nostre preferenze e colpire a bersaglio sicuro.

Un'interessante analisi proposta da Ajay Agarwal di Brain Capital Ventures spiega infatti che dal web si possono estrarre migliaia di segnali sulla base delle centinaia di azioni fatte da un consumatore ogni giorno. Partiamo dalle ricerche: se digitiamo il nome di un prodotto probabilmente c'interessano i siti che lo vendono, così come le proposte della stessa categoria merceologica, quindi un sito ben organizzato propone messaggi pubblicitari ad hoc nella stessa pagina dei risultati. La rivoluzione è già iniziata.

Il marketing sui social media è più semplice di quanto possa sembrare

Con qualsiasi ricerca (un prezzo, una recensione o un'immagine) diamo indicazioni precise sui nostri interessi, ben più di quanto facevamo un tempo con i coupon, sbarrando le caselle accanto alle categorie di nostro interesse. Le tecnologie di analisi di oggi possono svelare ai marketer se compriamo abitualmente su Internet, quali categorie di prodotti, quali sono i nostri interessi, i nostri gusti cinematografici e letterari e le nostre passioni, e usarli per fare leva su di noi.

Sfuggire è impossibile. I molti che hanno un profilo sui social network probabilmente non hanno mai pensato di consegnare in mano agli esperti di marketing un piccolo tesoretto, che conterà sulle risposte, sui commenti e su qualsiasi contenuto cliccato. Anche lasciando da parte Internet, quanti oggi hanno lo smartphone? Basta fare la scansione di un codice QR, scaricare un coupon mobile o altro per costruirsi da soli l'esca a cui prima o poi si abboccherà.

Tutto questo però potrebbe anche portarci a trovare più facilmente un oggetto da acquistare, o a visualizzarci messaggi pubblicitari utili e interessanti, non vi pare?