Schermo Sharp IGZO da 500 ppi disintegra il Retina ai punti

Grazie alla tecnologia IGZO, Sharp ottiene densità di pixel incredibili senza sacrificare consumi. Pronti due prototipi da circa 5 e 6 pollici per il mercato mobile.

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a cura di Alberto De Bernardi

Avevamo già anticipato che Sharp era al lavoro su nuovi display basati sull'innovativa tecnologia IGZO (Indium Gallium Zinc Oxide). Ora possiamo mostrare i primi prototipi, di caratteristiche persino superiori alle aspettative. Si parla di schermi che arrivano a sfiorare i 500 punti per pollice, da confrontare con i 326 ppi di iPhone 4. 

Grazie agli ossidi di gallio, zinco e indio, che sostituiscono il silicio amorfo tradizionalmente utilizzato dai display TFT, con la tecnologia IGZO si ottiene una mobilità elettronica sensibilmente superiore, che si traduce in transistor più piccoli e quindi in maggiori densità di pixel ottenibili senza penalizzare la trasmissione di luce attraverso lo schermo (cosa che richiederebbe di aumentare l'intensità della retroilluminazione). Oltre ai vantaggi in termini di risoluzione, si ottengono quindi vantaggi anche dal punto di vista energetico: i transistor più piccoli consumano meno, senza richiedere retroilluminazione più dispendiosa.

Sharp ha già però fatto il passo successivo, raffinando il processo produttivo del semiconduttore IGZO e passando da una struttura amorfa a una cristallina, il che le ha permesso di ottenere vantaggi ancora più concreti. Per questo, anziché i 300 ppi inizialmente previsti, ha potuto sfiorare i 500.

Prima della commercializzazione, Sharp dovrà risolvere ancora una paio problemi non da poco, riguardanti durata e costo di produzione, ma la ricerca continua. Per il momento, possiamo vedere un paio di sample prodotti come esempio per vari, possibili mercati.

Il più piccolo è un display da 4,9 pollici da 720x1280 pixel (302 ppi) dedicato agli smartphone.

Disponibile poi un 6,1 pollici da 2560x1600 pixel (498 ppi) pensato per altri dispositivi mobile. Impressionante notare che si tratta della risoluzione oggi tipica di uno schermo da 27" tradizionale!

Interessante osservare che la stessa tecnologia si può applicare anche ai display organici. A fianco dei due LCD sopra menzionati, ecco allora un White OLED 13,5 pollici da 3840x2160 pixel (326 ppi) e un secondo display organico, qui in foto, di pari densità ma più piccolo (3,4 pollici, 540x960 pixel) e flessibile.