Singularity University, l'istituzione accademica ospitata dal centro ricerche NASA di Moffett Field (Mountain View), è protagonista di un hype mediatico senza precedenti negli ambienti hi-tech e degli startupper. Abbiamo chiesto all'unica italiana ad aver vinto il Global Impact Challenge e relativa borsa di studio, Selene Biffi, di raccontarci l'esperienza in loco. Dopo il primo periodo di ambientamento ecco il resoconto delle ultime settimane e in special modo un approfondimento su come si possa partecipare ai corsi.
Ci scrive Selene:
Anche questa settimana avrei da scrivere molto in merito a quello che ho imparato. Per darvi solo un'idea, negli ultimi giorni abbiamo avuto a che fare con funghi usati come packaging e con gessi e busti stampati in 3D, traspiranti e lavabili in lavastoviglie. Potrei parlarvi dei workshop con i droni o raccontarvi la storia di Anusheh Ansari, profuga iraniana che ha fatto fortuna in America ed è diventata la prima "turista spaziale".
Singularity University
Vorrei invece dedicare questa puntata del mio diario alla presentazione di alcuni progetti di ragazzi che, come me, hanno la possibilità di frequentare Singularity grazie alla borsa di studio ottenuta vincendo, con il loro progetto, la Global Impact Competition dei rispettivi paesi (in Italia è organizzata da Axelera, associazione che riunisce gli alumni italiani di Singularity).
Come si accede a Singularity è una delle domande che mi vengono poste più frequentemente perchè, come avrete capito, questa Università è un'istituzione unica, con sede all'interno del centro di ricerca NASA, con programmi di studio davvero non convenzionali. Anche osservando i progetti che gli studenti sviluppano durante le 10 settimane di permanenza qui, si fa in fretta a capire quante cose si possono realizzare in un posto del genere. Per questo ogni anno migliaia di persone si cimentano con le selezioni.
Per accedere esistono due vie: il canale "tradizionale" - attraverso cui fanno domanda migliaia di persone - che prevede una retta di 29.500 dollari, oppure è necessario vincere il concorso nazionale e aggiudicarsi in questo modo una borsa di studio.
Dall'Australia alla Danimarca, dalla Spagna al Cile, passando per l'Argentina e la Turchia, i progetti selezionati quest'anno riguardano molti ambiti e interessi. Dalla creazione di fablab nei villaggi in Tanzania a Infantium, piattaforma che sfrutta l'intelligenza artificiale, la neuroscienza e i big data per proporre a bambini tra gli 0 e i 7 anni un'esperienza di apprendimento personalizzata, idea che ha fatto vincere alla Spagna un MIT Young Innovators Award.
C’è poi Stackz, startup canadese che mette in rete tutte le tesi e le ricerche fatte da studenti ma vidimate da un pannello per la peer-revision scientifica, con l'intento di redistribuire a basso costo la ricerca più attuale e allungare ala vita – e l'utilità – delle tesi dottorali. Oppure Microbots, che porta la robotica nelle scuole più disagiate di Città del Messico, o la malese BorderPass, che lavora per accorciare i tempi di attesa dei controlli del passaporto, mettendo online i dati contenuti nei chip dei nostri documenti, la nostra storia di viaggio e le carte da compilare all'arrivo (visti, dogana etc.).
Il mio progetto preferito però si chiama SolarPaint, è una startup israeliana pronta a lanciare il suo prodotto sul mercato. Come suggerisce il nome è un tipo di pittura che contiene milioni di nano cellule fotovoltaiche e trasforma l'energia solare in elettricità. Ma non solo: è fatta con materiale sostenibile e riciclabile, e con un prezzo accessibile davvero a tutti.
Con presupposti come questi, non posso che essere curiosa di vedere quali progetti di gruppo usciranno da Singularity tra sei settimane circa, anche se sono sicura che non saranno da meno rispetto a quelli di accesso.