Steve Jobs contro i DRM: un attacco non banale

L'attacco di Steve Jobs ai DRM, tecnologia che impedisce la fruizione libera dei contenuti multimediali, va letto nella giusta ottica. Apple potrebbe attrarre anche altri nomi al proprio fianco in questa battaglia. Che una volta tanto, vede come centrali i diritti del consumatore.

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a cura di Wolfgang Gruener

La mossa di Steve Jobs

Non sono un grande fan di Apple e nemmeno di Steve Jobs. I prodotti di Apple sono belli, ma si rivolgono a coloro che per andare in drogheria scelgono una Lexus anzichè una Toyota. Steve Jobs non si vergogna quando s'intasca le standing ovation per un nuovo prodotto, sebbene ci siano centinaia di altri impiegati Apple che meriterebbero maggiore attenzione.

Non posso negare però la bravura di Jobs nè tantomeno la sua mossa a sorpresa di mettere in gioco il valore dei digital rights management (DRM). Di fatto, il suo "pensiero sulla musica" potrebbe dare un senso comune a un'industria che soffre della paranoia della pirateria. La conclusione di Jobs è che una musica libera dai DRM potrebbe creare "un mercato musicale veramente interoperabile" e un ambiente "che Apple abbraccerebbe di cuore".