Hitachi ha deciso di esternalizzare la produzione di tutte le proprie TV a società straniere. L'azienda si concentrerà solo sulla produzione e lo sviluppo di prodotti che assicurino profitti più elevati. Nonostante questo possa sembrare un addio (e in parte lo è), Hitachi non ha tuttavia intenzione di sparire dal settore. "Continueremo a vendere televisori, ma saranno realizzati dai nostri partner", ha dichiarato il portavoce Hitachi Atsushi Konno alla BBC.
Il mercato delle TV non è complicato solo per Hitachi, ma per tutte le aziende. Sony ha in programma una ristrutturazione del proprio business (in perdita), mentre Samsung ha riscontrato un calo delle vendite del 15% per quanto riguarda gli LCD.
Secondo alcuni analisti, alla luce delle condizioni economiche globali e le prospettive non esaltanti per il settore, Hitachi ha fatto la scelta giusta. "Le TV sono un business non remunerativo con margini bassi e poco valore aggiunto", ha dichiarato David Rubinstein di MF Global. "Anche Samsung e LG faticano ad affermarsi con i loro pannelli e TV. Quella di svincolarsi è una buona mossa".
La BBC fa inoltre notare che i produttori TV giapponesi hanno anche un altro problema, la forza dello yen. La valuta è cresciuta di quasi il 10% rispetto al dollaro nell'ultimo anno. "Non è una buona notizia per i produttori nipponici perché una moneta forte non solo rende i prodotti più costosi, ma intacca i loro profitti quando devono riportare gli utili stranieri in casa", scrive la BBC. "L'aumento dello yen sta forzando le aziende a fare una scelta: consolidare ed esternalizzare o fallire", ha dichiarato Akio Makabe, professore di economia della Shinshu University.
Hitachi non è il primo produttore di TV a prendere decisioni importanti. Pioneer e Philips (Addio TV Philips, perdite per 87 milioni di euro), per esempio, sono uscite dal mercato.