Trasferire file tra telefoni con i suoni: l'idea di Microsoft

I ricercatori indiani di Microsoft Research hanno sviluppato un protocollo per il trasferimento di file in forma acustica tra telefoni. Funziona, è sicuro, ma è lentissimo.

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a cura di Manolo De Agostini

Microsoft Research ha sviluppato Dhwani, un protocollo acustico per il trasferimento di file tra dispositivi mobili. Questa tecnologia ricorda, in un certo senso, le vecchie connessioni dial-up che tutti usavamo anni fa, contraddistinte dai classici di beep e stridii modulati e riprodotti in sequenza.

A ideare questa tecnica, definita "peer-to-peer acoustic NFC", sono stati alcuni ricercatori indiani della casa di Redmond (Rajalakshmi Nandakumar, Krishna Kant Chintalapudi, Venkata N. Padmanabhan, Ramarathnam Venkatesan), i quali hanno pensato a una soluzione che non richiedesse hardware dedicato come NFC, WiFi o Bluetooth. In questo caso, infatti, per trasmettere informazioni tra due dispositivi servono solo uno speaker e un microfono.

Microsoft ha usato il termine NFC per indicare che la tecnologia copre la stessa area dell'NFC, circa 10 centimetri, senza altri significati. Il sistema non si basa infatti sul Near Field Communication. Ma come funziona? Serve un software, Dhwani appunto, installato sui telefono. Quando si vuole trasferire un file tra i due dispositivi, basta avvicinare i terminali per consentire la trasmissione acustica di dati, dall'altoparlante di un terminale al microfono dell'altro.

Per mitigare il pericolo di intercettazioni durante il trasferimento dei file, Microsoft ha usato una tecnica definita JamSecure che usa il "self-jamming", cioè un disturbo volontario e la cancellazione di interferenze create appositamente dal ricevitore, in modo da fornire un canale di comunicazione teoricamente sicuro per lo scambio di informazioni.

In base a tutto questo, al rumore ambientale, alle restrizioni della potenza di uscita e alle prestazioni dei componenti elettronici coinvolti (alcuni microfoni / altoparlanti sono migliori di altri), Microsoft Research è riuscita a raggiungere una velocità di 2,4 kilobit al secondo. Velocità di altri tempi per noi che tutti i giorni ci lamentiamo dei pochi megabit della nostra banda larga. I ricercatori affermano di aver usato un bandwidth di 1 KHz tra 6-7 KHz, con schema di modulazione OFDM.

Non è casuale però che la tecnologia sia stata sviluppata in India, dove abbonda la clientela che non può comprare smartphone con tecnologie moderne. Dhwani, di cui potete trovare ulteriori dettagli in questo PDF, potrebbe essere una soluzione per effettuare diverse piccole cose, come i pagamenti in mobilità. Per ora è bene sottolineare che il tutto rimane sulla carta: è una ricerca e verosimilmente rimarrà tale.