TuParlamento: noi decidiamo e i parlamentari eseguono

TuParlamento è una delle prime piattaforme italiane di democrazia partecipativa basata su LiquidFeedback.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

TuParlamento è la nuova piattaforma online di democrazia partecipativa promossa da diversi parlamentari su iniziativa della senatrice PD Laura Puppato. L'idea è che qualunque cittadini possa avanzare proposte al Parlamento per affrontare le emergenze politiche, economiche e sociali del paese. Partendo dall'esperienza di LiquidFeedback (la base software è la medesima) ecco quindi uno strumento che mira a ristabilire un rapporto più diretto tra cittadini e parlamentari di qualsiasi appartenenza politica.

Il modello è semplice: c'è uno spazio per la formulazione delle proposte, la loro selezione e voto. Al momento sono presenti tre sezioni: due civiche ed una parlamentare. Nelle prime due ricadono riforme delle istituzioni, giustizia, diritti, economia e lavoro, sviluppo e sostenibilità, nonché welfare. Nell'ultima argomenti di attualità parlamentare.

Democrazia liquida

"Nelle due sezioni civiche  i cittadini  avanzano liberamente proposte all'interno dei macro-temi collegati alle principali emergenze della vita politica del Paese (riforme istituzionali e della politica, economia e lavoro)", si legge nella nota descrittiva. "Per essere prima discusse e poi approvate le proposte nelle sezioni civiche dovranno ottenere un elevato numero di sostenitori e di voti favorevoli, configurandosi così come proposte-petizione che richiamano l’attenzione del Parlamento su problemi particolarmente avvertiti e possibili soluzioni".

Nella sezione parlamentare invece sono gli stessi parlamentari attivi sulla piattaforma ad aprire aree caratterizzate ciascuna da un tema "direttamente correlato ai provvedimenti che sono nell'agenda delle commissioni di Camera e Senato".

Ovviamente il tutto può funzionare solo se i cittadini iscritti si impegnano a "rispettare il galateo della partecipazione e a visionare le linee guida sul funzionamento della piattaforma LiquidFeedback".

L'approvazione delle varie proposte porterà alla pubblicazione delle stesse nella sezione Diario della Partecipazione. "Sottoscrivendo il Patto i parlamentari che si registrano sulla piattaforma si impegnano a considerarle nella loro attività parlamentare e legislativa", aggiunge la nota.

"In particolare, attraverso il Diario, i parlamentari si impegnano a dare riscontro dei modi e dei tempi con cui tali proposte influenzeranno la loro attività parlamentare e a dare le motivazioni per quelle che non vengono accolte, perché non condivise o valutate non attuabili".

Da rilevare che il garante della piattaforma è la Fondazione RCM - Rete Civica di Milano, che gestisce il sito, si impegna a far rispettare il patto partecipativo definito "con una attività di moderazione che non è censura ma facilitazione della partecipazione (vedi Galateo del sito)".

L'attività della Fondazione sarà affiancata da un gruppo di esperti per assicurare, con l'apporto di diverse competenze disciplinari, il monitoraggio dell'iniziativa. "Hanno già accettato l'invito a fare parte del gruppo di esperti: Sara Bentivegna (Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, Università di Roma), Giulio De Petra (Fondazione Ahref), Gloria Regonini (Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche, Università di Milano), Andrea Trentini (Dipartimento di Informatica, Università di Milano)", conclude il documento.

Il progetto è senza dubbio meritevole di attenzione. Per altro far i primi a far conoscere al grande pubblico il LiquidFeedback sono stati gli attivisti del Partito Pirata europeo. In Italia il Movimento 5 Stelle ne ha parlato a lungo, ma lo sviluppo prosegue a rilento anche se secondo indiscrezioni a breve termine potrebbero esservi novità al riguardo.