La Commissione Europea sta vagliando la possibilità di abbassare l'IVA sui media online digitali. La questione non è fra le più semplici, ma l'intento sarebbe quello di ottenere per i new media lo stesso trattamento di favore riservato alla carta stampata.
Ridurre il prelievo dell'IVA?
Insomma, l'idea di fondo è che i contenuti editoriali dovrebbero essere tassati allo stesso modo. Secondo European Newspaper Publishers Association (ENPA) le pubblicazioni online sono soggette mediamente a IVA del 15/20% contro i pochi punti percentuali della stampa.
Francine Cunningham, direttore esecutivo di ENPA, ha proposto di azzerare l'IVA in ogni settore ma forse l'obiettivo è ardito. La questione di fondo è che l'industria dei media sembra aver bisogno di un aiuto per fronteggiare il calo delle entrate e la crisi. L'armonizzazione dell'IVA potrebbe essere una strada percorribile. Giustamente Giles Merritt, segretario generale di Friends of Europe, ha fatto notare che la stampa comunitaria non è meno importante degli agricoltori.
Un aspetto divertente della questione è che sono soprattutto i paesi del nordeuropea a opporsi ai sovvenzionamenti pubblici per la stampa: si ha il timore di ingerenze politiche…