Ultrà del Web e moralisti in curva, da Lotito a Boldrini

Il Web sembra essere diventata una grande curva da stadio. Tra ultrà e moralisti davvero non ci si annoia. I casi Lotito e Boldrini fanno discutere.

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a cura di Pino Bruno

Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, riceve ogni giorno decine di minacce di morte, dopo che gruppi di tifosi a lui ostili hanno diffuso i suoi numeri telefonici sui social network. Di volgarità, intimidazioni e insulti digitali alla presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, si è ampiamente parlato.

Non è questa la sede per entrare nel merito delle scelte di calcio mercato di Lotito o delle decisioni di Boldrini, giuste o sbagliate che siano. È importante invece spendere una parola (l'ennesima?) per parlare degli ultrà del web, dell'esasperazione del trollismo, dell’integralismo e della violenza che tracimano in Rete.

Ding, ding, ding

Prima di Internet c'erano i muri per strada, i graffiti nei cessi pubblici, le lettere e le telefonate anonime. Poi vennero le radio private, che nella fase libertaria degli esordi aprirono i microfoni alla ggente. Durò poco, le tante voci perbene furono sommerse dal turpiloquio di pochi e arrivarono i filtri. Il web ha soltanto amplificato il fenomeno, non lo ha creato. La mamma dei beceri era sempre incinta anche prima.

D'altronde la violenza verbale, la volgarità, l'aggressione, l'urlare di tutti contro tutti non è peculiarità dei social network e dei commenti in fondo ai post. Cari moralisti dell'ultima ora, il vaso di Pandora lo aveva già scoperchiato la televisione. Quando Internet era ancora bebè e i social network non esistevano già succedeva di tutto nei talk show finto perbenisti. È lì che parlamentari, leader, sottopancia e opinionisti a gettone se le sono dette e se le sono date senza pudore.

Ben vengano dunque i filtri agli eccessi e le denunce a chi infrange la legge. In rete, si sa, l'anonimato è solo apparente e la polizia è in grado di risalire in poco tempo ai responsabili delle violazioni delle norme. Una cosa è esprimere legittimamente la propria opinione, un'altra è incitare alla violenza, denigrare, diffamare. Comportamenti che sono diffusi anche nei commenti agli articoli dei siti che fanno informazione.

Quanto a noi smettiamo di lamentarci e basta. Isoliamo troll e beceri, escludiamoli dalle nostre cerchie, togliamo loro "l'amicizia", smettiamo di esserne follower. Senza uditorio sono nudi, si ammosciano. Come quelli che scrivono sulle pareti dei cessi pubblici.