Il settore automobilistico europeo continua a macinare numeri positivi, anche se con qualche zona d'ombra che merita attenzione. I dati di ottobre diffusi dall'Acea mostrano una crescita del 4,9% nelle nuove immatricolazioni nell'area allargata che comprende Unione Europea, Regno Unito e paesi Efta, per un totale di oltre un milione di vetture vendute.
Si tratta di un incremento meno pronunciato rispetto al mese precedente, ma sufficiente a mantenere in territorio positivo il bilancio dei primi dieci mesi dell'anno, con quasi 11 milioni e mezzo di auto immatricolate e una crescita complessiva dell'1,9%.
Bene le elettriche
Tra le sorprese più evidenti emerge il tracollo di Tesla, che perde quasi la metà delle vendite rispetto a ottobre 2024, con un drammatico -48,5%. Il calo del colosso di Elon Musk non è un episodio isolato: da inizio anno le immatricolazioni del marchio americano sono diminuite di quasi il 30%. Un dato che contrasta nettamente con la crescita generale del segmento elettrico e che solleva interrogativi sulle strategie commerciali dell'azienda nel Vecchio Continente.
Sul fronte delle motorizzazioni elettriche, ottobre segna invece un'accelerazione importante. Le auto a batteria crescono del 32,9% nell'intera area considerata, con un balzo ancora più significativo nei soli paesi dell'Unione Europea, dove l'incremento raggiunge il 38,6%. La quota di mercato delle elettriche pure sale così al 16,4%, guadagnando oltre tre punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2024. Nonostante questi progressi, l'Acea sottolinea che il ritmo di crescita resta inferiore a quello necessario per rispettare le tappe della transizione ecologica prevista dalle normative europee.
Volano le plug-in
Ancora più travolgente risulta l'exploit delle ibride plug-in, che registrano un aumento del 43,2% nell'Unione Europea e conquistano una quota del 9,1%. Anche le ibride tradizionali mantengono un andamento favorevole con un +7,5% mensile, arrivando a rappresentare oltre un terzo del mercato con il 34,6% delle vendite. Di contro, le motorizzazioni tradizionali continuano la loro inesorabile discesa: benzina e diesel perdono rispettivamente quasi il 19% e oltre il 24% dall'inizio dell'anno, scivolando a quote di mercato sempre più marginali.
La geografia delle vendite rivela dinamiche sorprendenti. La Spagna si conferma locomotiva d'Europa con un brillante +15,9% nel mese e una crescita annuale vicina al 15%. La Germania recupera terreno con un +7,8%, mentre la Francia cresce timidamente del 2,9% pur mantenendo un saldo negativo da inizio anno. L'Italia rappresenta invece l'unica nota stonata tra i grandi mercati, con un calo dello 0,5% a ottobre e del 2,6% complessivo nei primi dieci mesi, confermandosi fanalino di coda tra le principali economie europee.
Volkswagen in testa
Analizzando le performance dei costruttori, il gruppo Volkswagen mantiene saldamente la leadership con oltre 308.000 immatricolazioni e una crescita del 6,5%. Tutti i marchi principali del gruppo tedesco registrano segni positivi, dalla Skoda alla Cupra, con l'unica eccezione della Porsche che perde più di un quarto delle vendite. Stellantis si posiziona al secondo posto con 157.000 unità vendute, beneficiando di ottime performance di Citroën, Fiat e Alfa Romeo, mentre Peugeot e Jeep accusano flessioni significative.
Il gruppo Renault raggiunge quota 113.000 vetture con un incremento superiore al 10%, trainato anche dalla piccola Alpine che triplica le vendite. BMW cresce del 6,4%, sostenuta soprattutto dal marchio Mini che guadagna quasi un quarto in più. Tra i produttori asiatici, emerge un quadro contrastato: mentre Toyota e Hyundai arretrano, i costruttori cinesi accelerano prepotentemente. BYD registra un clamoroso +206,8% nel mese, con una crescita che supera il 285% dall'inizio dell'anno, mentre Saic Motor avanza del 35,9%, segnalando l'avanzata sempre più decisa delle case automobilistiche della Repubblica Popolare nel mercato europeo.