La fine dei cartelli con i prezzi nelle stazioni di servizio è vicina

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dai sindacati contro il decreto che imponeva l'esposizione dei prezzi dei carburanti.

Avatar di Andrea Maiellano

a cura di Andrea Maiellano

Author

Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio ha accolto il ricorso presentato dai sindacati Fegica e Figisc contro il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mimit) che imponeva ai gestori delle stazioni di rifornimento l'esposizione dei prezzi medi regionali, e nazionali, dei carburanti. 

Questa decisione potrebbe segnare la fine dei cartelli con i prezzi nelle stazioni di servizio.

Il provvedimento, volto a garantire trasparenza e combattere la speculazione nel settore dei carburanti, è stato giudicato illegittimo per motivi procedimentali dal Tar. Il tribunale ha dichiarato che mancavano la preventiva comunicazione al Presidente del Consiglio dei ministri e il parere preventivo del Consiglio di Stato nella sua adozione.

Il Tar ha riconosciuto che il decreto presentava tutti i caratteri di una fonte normativa e ha sottolineato una violazione delle norme procedimentali. Sebbene la decisione riguardi principalmente aspetti formali, potrebbe avere implicazioni significative sulla regolamentazione del settore dei carburanti.

I sindacati Fegica e Figisc hanno esultato per la decisione del Tar, definendo illegittimo il decreto del Mimit e evidenziando la loro soddisfazione. Hanno sottolineato la necessità di affrontare le questioni urgenti e reali della categoria dei gestori, invitando il governo a considerare seriamente le loro proposte.

Nonostante la decisione del Tar, il Mimit ha annunciato che continuerà la battaglia legale. Il ministero ha dichiarato che l'obbligo di esporre il cartello con i prezzi medi regionali dei carburanti è confermato dalla legge e ha sottolineato l'efficacia della norma nel garantire prezzi competitivi e il rispetto dei diritti dei consumatori.

Il Mimit ha già dato mandato all'Avvocatura dello Stato di presentare un immediato appello al Consiglio di Stato, chiedendo la sospensione degli effetti della sentenza del Tar del Lazio. La battaglia legale potrebbe quindi continuare, con implicazioni significative per il settore dei carburanti e la trasparenza dei prezzi nelle stazioni di servizio.