L'improvviso cambio di rotta di Elon Musk evidenzia una contraddizione sempre più difficile da ignorare. Il magnate che ha investito il proprio futuro finanziario e personale nelle energie rinnovabili si trova ora a fronteggiare le conseguenze delle sue stesse scelte politiche. Dopo aver sostenuto Donald Trump con una donazione di 300 milioni di dollari e aver influenzato attivamente la politica repubblicana, Musk scopre che l'amministrazione da lui supportata sta smantellando proprio gli incentivi che hanno contribuito al successo di Tesla nel mercato americano.
La recente manovra di bilancio approvata dal Congresso a maggioranza repubblicana ha eliminato il credito d'imposta di 7.500 dollari per i veicoli elettrici, ha cancellato gli incentivi per la produzione di batterie sul suolo americano e ha rimosso il credito fiscale del 30% per l'accumulo energetico e il solare. Tre colpi diretti al cuore del business di Tesla, che vedeva nel mercato statunitense l'ultimo baluardo di redditività in un panorama globale sempre più competitivo.
Solo ieri Tesla ha rilasciato un comunicato in cui chiede all'amministrazione Trump di riconsiderare queste decisioni, proponendo una graduale eliminazione degli incentivi piuttosto che una brusca interruzione: "La fine improvvisa dei crediti d'imposta energetici minaccerebbe l'indipendenza energetica dell'America e l'affidabilità della nostra rete, esortiamo il Senato a emanare una legislazione con una riduzione graduale del 25D e 48e. Questo garantirà una continua rapida implementazione di oltre 60 GW di capacità all'anno per supportare la crescita dell'IA e della produzione nazionale."
Musk ha condiviso il comunicato aggiungendo un'osservazione cruciale: mentre il governo che lui stesso ha contribuito a eleggere elimina gli incentivi per i veicoli elettrici e l'energia pulita, mantiene intatti quelli per il settore petrolifero e del gas. "Gli Stati Uniti stanno incentivando l'industria petrolifera e del gas con centinaia di miliardi di dollari all'anno", ha scritto l'imprenditore.
Una posizione che evidenzia un'incoerenza rispetto alle sue dichiarazioni precedenti, quando aveva affermato che avrebbe sostenuto la rimozione degli incentivi per i veicoli elettrici e l'energia pulita solo se fossero stati eliminati anche quelli per i combustibili fossili. La realtà che sta emergendo è ben diversa e sembra averlo colto di sorpresa.
Il ritiro ufficiale di Musk dall'amministrazione Trump questa settimana segna un ulteriore punto di svolta. Per la prima volta, l'imprenditore critica apertamente, seppur timidamente, alcune politiche dell'amministrazione che ha contribuito a insediare. Un cambiamento significativo per chi aveva dichiarato che Trump fosse "l'unico in grado di salvare il mondo occidentale" e che senza di lui gli Stati Uniti sarebbero stati "finiti".
Gli obiettivi dichiarati di Musk: "uccidere il virus della mentalità woke" e tenere sotto controllo deficit e debito, sembrano lontani dall'essere raggiunti. Gli Stati Uniti non sono mai stati così divisi, e Trump sta promuovendo un bilancio che aggiungerebbe circa 4 trilioni di dollari al debito pubblico nei prossimi anni.
Il credito d'imposta per i veicoli elettrici rappresenta un fattore significativo nel mantenere la domanda di Tesla negli Stati Uniti, essenzialmente l'ultimo mercato primario dove l'azienda vende veicoli con profitto. Parallelamente, l'eliminazione dell'ITC del 30% per il solare e l'accumulo energetico rallenterebbe notevolmente il business dell'accumulo energetico di Tesla, l'unico settore in crescita negli ultimi due anni.
In sostanza, la manovra di bilancio indebolirà notevolmente il business di Tesla negli Stati Uniti, l'ultimo mercato che resisteva in un panorama globale sempre più complesso. Il Canada è ormai un mercato in declino per Tesla, l'Europa mostra segni di saturazione, e in Cina l'azienda affronta una tremenda pressione dalla concorrenza locale.
Il vero obiettivo di Musk nel sostenere Trump era probabilmente quello di allontanare le agenzie federali e i regolatori che stavano stringendo il cerchio attorno a lui e alle sue aziende. In questo, ha ottenuto risultati positivi, ma a quale prezzo?