Serviva una buona dose di coraggio per lanciare un campionato monomarca interamente elettrico. Porsche lo ha fatto, e la prima stagione della Taycan Rush si è chiusa con un bilancio più che positivo. Nata come un laboratorio di sperimentazione, la serie ha trasformato l’autodromo in un banco prova per piloti, ingegneri e concessionari, dimostrando che la passione per la velocità può convivere con la mobilità a zero emissioni.
A fare da cornice al gran finale è stato il Misano World Circuit, lo stesso luogo in cui tutto era iniziato a maggio. Otto Centri Porsche da tutta Italia hanno schierato in pista la Taycan Turbo GT con pacchetto Weissach, un’elettrica da oltre mille cavalli, capace di fondere l’anima corsaiola del marchio con la precisione digitale della nuova era. Il format, in stile time attack, ha premiato non solo la velocità pura, ma anche la costanza di rendimento e la gestione intelligente di temperatura, coppia e pneumatici Pirelli.
Pionieri
“L’Italia è stato il primo mercato a proporre questa idea”, ha sottolineato Kevin Giek, Vice President della linea prodotto Taycan di Porsche AG. “Siamo davvero grati per l’iniziativa e la seguiremo con attenzione: ascoltare le sensazioni dei piloti ci aiuta a sviluppare le vetture del futuro, sempre più efficienti e performanti. Oggi la mobilità elettrica ci offre possibilità che i motori a combustione non possono eguagliare.”
Sul fronte sportivo, il titolo di Misano è andato ad Andrea Levy, ideatore del MiMo, che ha portato il Centro Porsche Bologna sul gradino più alto del podio. Alle sue spalle, Fausto Gasparetto per Milano e Andrea Fumi per Roma, a conferma di una competitività distribuita e di un format che valorizza la sensibilità tecnica più che l’aggressività in gara.
“Abbiamo sempre creduto nell’opportunità di portare Taycan e l’elettrico di Porsche in pista,” ha dichiarato Pietro Innocenti, CEO di Porsche Italia. “La formula del time attack si è rivelata perfetta: abbiamo unito un’auto omologata per la strada con il mondo dei circuiti, e l’entusiasmo dei partecipanti ha superato ogni aspettativa. Ora altri mercati vogliono seguirci, e la casa madre sta studiando come questa esperienza possa influenzare lo sviluppo tecnico delle vetture.”
Taycan Rush: le regole del gioco
La Taycan Rush si basa su un regolamento inedito per il motorsport tradizionale. Non si tratta di una gara “ruota a ruota”, ma di una sfida a tempo: ogni pilota ha un numero limitato di giri per ottenere la miglior media cronometrica, con penalità nelle zone a velocità controllata, le cosiddette slow zones. La gestione dell’energia, delle temperature e della frenata rigenerativa diventa quindi parte integrante della strategia.
È una competizione che misura più la precisione e la disciplina che il rischio, e questo rappresenta un cambio di paradigma per le corse elettriche. L’obiettivo non è solo vincere, ma interpretare al meglio la tecnologia, comprenderne i limiti e valorizzarne il potenziale.
Format che funziona
Una struttura competitiva che ha funzionato molto bene. L'idea di Porsche Italia sembra aver riscosso l'interesse di altri mercati (UK e Giappone in particolare) pronti anch'essi a sperimentare la Taycan Rush.
Perché la mobilità elettrica non è soltanto una questione di prodotto ma anche un'opportunità per liberare le prestazioni di una tecnologia di cui c'è ancora molto da scoprire e da capire.