Tavares sulle auto elettriche, servono prezzi da ceto medio

Carlo Tavares è stato intervistato dal Financial Times in occasione del summit 'Future of the Car', dove ha parlato di auto elettriche.

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a cura di Francesco Daghini

Negli ultimi giorni vi abbiamo raccontato diversi passaggi del summit ‘Future of the Car’ dedicato all’intero settore automobilistico, al quale ha partecipato anche Carlo Tavares, l’amministratore delegato del gruppo Stellantis.

Parlando con il Financial Times, Tavares ha ribadito le sue preoccupazioni legate all’evoluzione del mercato automobilistico a cui stiamo assistendo negli ultimi anni: la competitività dei costi sarà un aspetto fondamentale a cui prestare attenzione, soprattutto per non rischiare di perdere le quote di mercato proveniente dal ceto medio, che oggi come oggi considera ancora le auto elettriche un investimento troppo costoso.

Sull’argomento della mobilità elettrica Tavares è stato molto chiaro: bisogna lavorare alla creazione di un ecosistema, è inutile concentrarsi esclusivamente sui veicoli (elettrici, ndr) ma all’intero sistema, partendo dalle materie prime e dalla loro provenienza, passando per le infrastrutture di ricarica per finire anche con gli aspetti fiscali. L’intera trasformazione del nostro sistema di mobilità non potrà avvenire dal giorno alla notte, e secondo Tavares se aziende e istituzioni non troveranno un modo di accelerare il processo di conversione sarà difficile rispettare il target imposto dall’Europa per il 2030, quando si dovrebbero interrompere le vendite di auto endotermiche per passare esclusivamente alla vendita di nuove auto elettriche.

“Non bisogna guardare solo ai dispositivi per la mobilità ma all’intero ecosistema della mobilità elettrica e quindi alle materie prime, alle infrastrutture o agli aspetti fiscali. Focalizzarsi sui veicoli è facile, ma poi bisogna guardare all’intero quadro della trasformazione.”

Uno degli aspetti più importanti da tenere d’occhio, secondo l’AD di Stellantis, è quello delle batterie: oggi lo sviluppo delle batterie procede a ritmo forsennato, ma entro pochi anni, anche a causa della scarsità di materie prime necessarie a produrle, le batterie saranno sempre più difficili e costose da produrre, al punto che lo stesso Tavares sostiene che tra il 2025 e il 2026 ci sarà un periodo di scarsità di batterie e di materie prime per crearne di nuove.

Infine, Tavares si è soffermato sul possibile arrivo sul mercato automobilistico di grandi realtà tecnologiche come Amazon, Apple o Google, sottolineando come il settore non sia particolarmente preoccupato di questa possibilità:

“Non siamo qui per proteggere il passato ma per guardare al futuro. Il settore va incontro a molti rischi ma noi non siamo minimamente preoccupati” ha concluso Carlo Tavares.