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a cura di Dario D'Elia

WOOLF è uno dei primi dispositivi wearable sviluppati per fornire ai motociclisti, ma in verità a qualsiasi conducente di veicoli, la segnalazione della presenza di velox fissi, semafori con telecamera e postazioni mobili "standard", nonché tutor autostradali.

Si tratta di un braccialetto intelligente, evoluzione di un modello presentato nel 2016 e commercializzato a partire dalla primavera del 2017. Ai tempi con una vibrazione avvertiva a 150 metri di distanza della sola della presenza dei velox; adesso è in grado di far scattare alert anche con altri dispositivi di controllo. Il segreto è nella localizzazione che avviene tramite smartphone (iOS e Android) collegato in Bluetooth e un ampio database di siti di oltre 70 paesi.

Il prezzo di listino di WOOLF è di 139 euro - 44 euro in più rispetto al primo modello. Il braccialetto è disponibile in bianco o nero e in due taglie.

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Ovviamente la startup omonima conferma la legalità del braccialetto all'interno della UE, poiché "non intercetta o annulla i rilevatori di velocità e per questo non viola il Codice della Strada". Vi sono però alcune restrizioni: in Francia si adegua automaticamente alle norme vigenti, delimitando i potenziali pericoli per zone, senza più fornire l'esatta posizione dei rilevatori; in Germania l'uso è sanzionato, in Svizzera, Cipro, Turchia e Repubblica di Macedonia è considerato illegale.

woolf

"Grazie alle qualifiche in campo informatico, il team ha sviluppato l'algoritmo GET CLOSER che, mediante il machine learning, migliora la precisione del GPS e garantisce una performance unica sul mercato mondiale trasmettendo avvertimenti sempre più affidabili, riducendo quelli non pertinenti al nostro percorso", puntualizza la nota ufficiale.

L'obiettivo di Woolf è di consentire "una guida più sicura, più serena, senza distrazioni e senza multe".

Da rilevare infine che prima dell'estate verrà rilasciata la funzione di segnalazione in tempo reale da parte degli utenti.

Il commento

Da motociclista riconosco l'utilità di Woolf e che molti appassionati potrebbero condividere questa opinione. Vi sono zone, soprattutto fuori città, dove i cartelli che segnalano autovelox o altri strumenti sono mal posizionati alimentando rischi non indifferenti. È un classico quello di rallentare bruscamente in prossimità dei velox, con tutte le conseguenze negative del caso.

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Però è anche vero che alcuni motociclisti sono privi di buon senso e spesso scambiano le statali più tortuose in circuiti. I velox non sono una soluzione al problema della velocità ma su alcuni tratti obbligano almeno a rallentare.

La sensazione è che WOOLF in buone mani sia davvero uno strumento capace di migliorare la sicurezza, ma in cattive un aiuto per eludere ogni controllo. Il discorso è complesso perché a monte bisognerebbe lavorare su consapevolezza e coscienza, senza contare la sensibilizzazione delle case motociclistiche che con la scusa dell'elettronica "addomesticante" aumentano la potenza dei motori a dismisura.

Ad ogni modo come dice Nico Cereghini: "Casco in testa ben allacciato, luci accese anche di giorno, e prudenza, sempre!".


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