L'intelligenza artificiale di OpenAI fa il suo ingresso ufficiale in Slack, la popolare piattaforma di messaggistica aziendale utilizzata da milioni di professionisti in tutto il mondo. L'integrazione, lanciata questa settimana, rappresenta un significativo passo avanti nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale negli ambienti di lavoro digitali, permettendo agli utenti di interagire con ChatGPT direttamente all'interno del proprio spazio di lavoro. Questa novità promette di semplificare molte attività quotidiane, dalla ricerca di informazioni alla sintesi di conversazioni complesse.
La funzionalità principale dell'integrazione risiede nella capacità di ChatGPT di analizzare e sintetizzare le conversazioni che avvengono all'interno dei canali Slack. Il chatbot può scandagliare messaggi e file, condensando lunghe discussioni in appunti concisi e facilmente consultabili. Questo significa che un dipendente che rientra dopo alcuni giorni di assenza può chiedere a ChatGPT di riassumere tutto ciò che è stato discusso in un determinato canale, risparmiando ore di lettura di conversazioni accumulate.
L'assistente virtuale si presenta con una barra laterale dedicata dove gli utenti possono inviare le proprie richieste di lavoro senza dover aprire applicazioni separate o nuove schede del browser. Dal brainstorming alla stesura di bozze, fino alla risoluzione di problemi complessi, ChatGPT diventa un membro virtuale del team sempre disponibile. OpenAI ha fornito alcuni esempi pratici di comandi che dimostrano le potenzialità dello strumento: dalla richiesta di sintetizzare le discussioni del canale del team di ingegneria della settimana, fino alla creazione di brief di riunioni con punti chiave e azioni da intraprendere.
L'accesso a questa funzionalità non è però immediato per tutti. Gli utenti devono soddisfare alcuni requisiti specifici: innanzitutto è necessario un piano Slack a pagamento e un account ChatGPT Plus, Pro, Business o Enterprise/Edu. Inoltre, lo spazio di lavoro Slack deve consentire l'installazione dell'app ChatGPT. Chi non è amministratore del proprio workspace dovrà ottenere l'approvazione prima di poter scaricare l'integrazione.
Una volta ottenute le autorizzazioni necessarie, il processo di configurazione richiede di concedere a ChatGPT specifici permessi, operazione che potrebbe richiedere nuovamente l'approvazione dell'amministratore a seconda delle impostazioni del workspace. Successivamente, il sistema chiederà di connettere i due account per permettere l'utilizzo dell'intelligenza artificiale all'interno di Slack. Completata la configurazione, ChatGPT apparirà nell'elenco delle app disponibili e potrà essere aggiunto alla barra di navigazione personale.
Un aspetto interessante è la flessibilità della funzione di ricerca: quando si cercano informazioni in un canale specifico, non è necessario utilizzare il simbolo # né digitare il nome esatto del canale. OpenAI ha progettato il sistema per comprendere anche approssimazioni, rendendo l'interazione più naturale e intuitiva. Questa caratteristica potrebbe rivelarsi particolarmente utile negli ambienti di lavoro con decine o centinaia di canali diversi.
ChatGPT non è tuttavia il primo assistente basato sull'intelligenza artificiale a integrarsi con Slack. In precedenza, software come Asana e Claude di Anthropic hanno già reso disponibili funzionalità simili sulla piattaforma. La competizione nel settore degli strumenti di produttività potenziati dall'AI è sempre più agguerrita, con diverse aziende tecnologiche che cercano di posizionarsi come leader in questo mercato emergente.
L'interesse di OpenAI per Slack non è casuale: secondo Brad Lightcap, Chief Operating Officer dell'azienda, i dipendenti di OpenAI sono tra gli utenti più attivi della piattaforma al mondo. Questa familiarità interna con lo strumento ha probabilmente facilitato lo sviluppo di un'integrazione che risponde alle reali esigenze degli utenti professionali. L'esperienza diretta del team di OpenAI nell'utilizzo quotidiano di Slack ha permesso di comprendere quali funzionalità fossero davvero necessarie per migliorare la produttività negli spazi di lavoro digitali contemporanei.