Il mercato professionale dei droni cresce e si consolida

Il nuovo report dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano tratteggia il panorama di un settore di grandi prospettive.

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a cura di Dario Orlandi

L’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata della School of Management del Politecnico di Milano ha presentato durante il convegno Strategie e investimenti: un boost per la drone economy una nuova ricerca che analizza il mercato professionale dei droni.

L’Italia ha visto una crescita del 20% nel 2022, raggiungendo un valore di 118 milioni di euro e tornando ai livelli pre-Covid del 2019. Ci sono attualmente 706 imprese attive nel settore dei droni in Italia, con quasi 60.000 droni registrati sul portale d-flight dal 2020 ad oggi, di cui solo l'8% utilizzato per scopi professionali.

Gli operatori registrati e attivi sulla piattaforma sono aumentati del 34% rispetto al 2021. Inoltre, l'ENAC ha autorizzato 27 sperimentazioni di voli BVLOS nel 2022, un segnale della volontà di investire nel trasporto di merci e persone con i droni.

Il settore dei droni continua a crescere a livello globale, con oltre 1.100 applicazioni registrate tra il 2019 e il 2022, principalmente nel segmento operativo costituito da droni medio/piccoli utilizzati per ispezioni, sicurezza e soccorso.

I progetti di Advanced Air Mobility (AAM) per il trasporto di beni e persone sono in aumento, ma al momento generano pochi profitti per le imprese coinvolte. Nonostante ciò, il settore continua ad attrarre investitori e a registrare numerose applicazioni in sviluppo, con un significativo potenziale di crescita.

Sperimentazioni avveniristiche

Nel 2022 si è tenuto il primo test di volo di eVTOL, droni elettrici con decollo e atterraggio verticale, per il trasporto di persone presso l'aeroporto di Roma Fiumicino.

L'obiettivo è realizzare le prime dimostrazioni nel 2024 a Roma in occasione del Giubileo, e rendere operativo il servizio nel 2030, permettendo di trasportare passeggeri in 20 minuti dall'aeroporto al centro città.

Questo test ha inaugurato anche il primo vertiporto italiano, uno dei sei attualmente attivi nel mondo, mentre altri 25 sono in fase di prototipazione e circa 40 sono in studio di fattibilità. Anche Milano e Venezia stanno lavorando a infrastrutture simili.

Marco Lovera, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata, ha dichiarato: “Il 2022 è stato un anno cruciale per il mercato professionale dei droni. Se da un lato il valore del mercato operativo non è ancora esploso e il mercato dell’Advanced Air Mobility non ha ancora iniziato a generare ricavi per le imprese, diversi Paesi europei e l’Unione Europea stessa hanno iniziato a delineare strategie e roadmap per l’introduzione di servizi con droni: sono cresciute le sperimentazioni, sono nati ecosistemi in grado di mettere a fattor comune le competenze dei singoli attori e le imprese hanno iniziato a comprendere in modo più chiaro i benefici che questa tecnologia può portare alle loro attività”.

Paola Olivares, Direttore dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata, ha aggiunto: “L’Italia sta assumendo un ruolo di primo piano nel panorama europeo trainando lo sviluppo del segmento dell’Advanced Air Mobility grazie a forti investimenti, sperimentazioni concrete e programmi per l’introduzione dei servizi, a partire da dimostrazioni in eventi a grande visibilità come il Giubileo del 2024 e le Olimpiadi invernali del 2026”.

Le imprese del settore

Nel 2022, l'81% delle 706 imprese attive è un operatore e il 78% ritiene che il mercato sia in forte crescita entro i prossimi 3 anni. Tuttavia, il ritardo nell'applicazione del Regolamento Europeo Droni ha frenato alcune attività.

Solo il 10% delle imprese italiane è in grado di offrire i servizi richiesti dal Regolamento U-Space, che è entrato in vigore dal 26 gennaio 2023. Inoltre, il 30% delle aziende non ha piena consapevolezza della necessità di sottoscrivere un contratto con uno U-Space Service Provider per operare in una porzione di spazio aereo U-Space.

Ci sono attualmente 823 casi d’uso per i droni a livello globale, con il 31% ancora in fase di sperimentazione. Le principali applicazioni riguardano ispezioni e sopralluoghi (43%), sicurezza e sorveglianza (18%) e ricerca e soccorso (12%).

La Pubblica Amministrazione rappresenta il 38% dei settori che utilizzano i droni, seguita dalla salvaguardia ambientale (19%) e intrattenimento e media (10%).

Ci sono anche alcune applicazioni emergenti che coinvolgono il contatto tra i droni e oggetti o superfici, come manutenzione (15 casi) e raccolta (2 casi) - ad esempio, la raccolta di frutti o olive in ambito agricolo.

Nel contesto europeo

Il mercato professionale dei droni in Italia ha un valore paragonabile a quello di Germania e Portogallo e superiore rispetto a quello di altri sei Paesi europei.

I problemi normativi rappresentano l'ostacolo principale al suo sviluppo, con i tempi di autorizzazione e la difficoltà nell'ottenere autorizzazioni per le sperimentazioni che rappresentano le principali sfide.

La mancanza di fondi e incentivi governativi a livello nazionale è un altro ostacolo significativo. Il programma UE Horizon Europe rappresenta una possibile fonte di finanziamento alternativa.

L'ENAC ha emanato una regolamentazione per il settore dei droni a fine 2013 ed è la prima autorità aeronautica europea ad aver steso un Piano Strategico Nazionale per lo Sviluppo della Mobilità Aerea Avanzata.

Solo la Germania ha sviluppato un piano simile, mentre Francia e Irlanda lo stanno realizzando e il Portogallo ha un forte interesse sul tema. Altri sei Paesi ritengono che il mercato sia ancora troppo immaturo per pianificare investimenti.

L'ecosistema italiano ha un numero maggiore di attori rispetto a otto Paesi europei, ma è più piccolo dei mercati francese e finlandese.