Intel: salute sempre più hi-tech

In Italia e nel Mondo la tecnologia ispira ottimismo per l'assistenza sanitaria

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a cura di Giuseppe Saccardi

Secondo una indagine commissionata da Intel, la maggioranza dei cittadini in Italia e nel mondo si dichiara ottimista nei confronti del progresso della sanità portato dall’innovazione tecnologica e sono disposti a partecipare a visite mediche virtuali e a utilizzare sensori sanitari per sé stessi e nei servizi igienici.

Il "Barometro Intel dell’innovazione tecnologica in ambito sanitario", che ha coinvolto con il supporto dell’istituto di ricerca internazionale Penn Schoen Berland quattro paesi maturi (oltre all’Italia, gli Stati Uniti, il Giappone e la Francia) ed altrettanti emergenti (Brasile, Cina, India e Indonesia), ha evidenziato inoltre che la maggior parte delle persone ritiene che la cura per malattie oggi mortali potrà essere trovata più facilmente grazie all'innovazione tecnologica che non aumentando il numero di medici o gli investimenti nella ricerca.

Eric Dishman

"Questo sondaggio indica la piena disponibilità delle persone a diventare parte della soluzione ai problemi sanitari mondiali, con il supporto di tutti i tipi di tecnologie", ha affermato Eric Dishman, Intel Fellow e General Manager dell'Health and Life Sciences Group di Intel.

"Quasi tutti sembrano accettare l'idea di un futuro in cui sarà possibile ottenere assistenza sanitaria al di fuori degli ospedali, condividere in forma anonima le informazioni personali per migliorare i risultati e personalizzare tutti gli aspetti dell'assistenza fino alla struttura genetica specifica di ogni individuo", ha aggiunto.

La ricerca di Intel ha rivelato che le principali aspettative nei confronti dell'assistenza sanitaria in chiave hitech si concentrano su servizi maggiormente personalizzati in base a singoli comportamenti e profili biologici, che offrano la libertà di ottenere le cure necessarie quando e dove è più opportuno.

Personalizzazione: la medicina che tiene conto dei singoli individui

Oltre il 70% degli intervistati in Italia e nel mondo si dichiara disponile a utilizzare sensori nei servizi igienici e nei flaconi di medicinali, o monitor della deglutizione per raccogliere in tempo reale dati utili sulla salute personale. Il 60% delle persone preferisce un regime sanitario personalizzato specificamente in base al proprio profilo genetico o biologico. E il 53% degli intervistati afferma di avere nei confronti delle analisi autogestite almeno lo stesso grado di fiducia di quello riposto nel medico.

"Tecnologie come l'High Performance Computing e l'analisi dei big data hanno la possibilità di cambiare radicalmente l'assistenza sanitaria nel mondo, e la maggior parte delle persone sembra augurarselo", ha affermato Dishman. 

Intel  ha sviluppato soluzioni specifiche per la sanità

Condividere informazioni per il bene comune

Molti si sono dichiarati disposti a condividere le proprie informazioni personali per favorire il progresso della medicina e ridurre i costi per tutti. Il sondaggio ha rivelato che una stragrande maggioranza di persone (84%) in tutto il mondo e in Italia sarebbe disponibile a condividere in forma anonima i propri dati sanitari personali, come i risultati di laboratorio, se ciò comportasse una riduzione dei costi dei trattamenti oppure dei costi complessivi del sistema sanitario.

Una percentuale elevata di intervistati si è dichiarata più disponibile a condividere dati sanitari (47% nel mondo) piuttosto che tabulati telefonici (38%) o informazioni bancarie (30%) per supportare l'innovazione.

L'ospedale in casa

Il 57% degli intervistati ritiene che gli ospedali tradizionali diventeranno obsoleti. Grazie all'innovazione della tecnologia, sarà possibile gestire molti aspetti dell'assistenza sanitaria senza la necessità di visite a domicilio del personale medico, liberando le persone dai tradizionali vincoli di tempo e luogo.Il 72% degli intervistati (70% in Italia) è disponibile a comunicare con il medico tramite videoconferenza per appuntamenti non urgenti.

Con i progressi realizzati nella tecnologia per l'assistenza sanitaria remota e negli strumenti di auto-monitoraggio, è ora possibile adottare tecnologie che consentono di mantenere i contatti con il personale medico in nuovi modi, ad esempio tramite sensori che trasmettono dati sanitari in tempo reale. Le attuali tecnologie, come i social network e la videoconferenza, possono favorire l'adozione di nuovi comportamenti.

Il futuro è un ospedale in casa

Strumenti tecnologici emergenti 

Il sondaggio ha anche evidenziato quali sono gli strumenti tecnologici che sono ritenuti adatti per migliorare la gestione della sanità a domicilio. In particolare:

  • La metà degli intervistati si fiderebbe di una diagnosi comunicata tramite videoconferenza dal medico; in Italia la percentuale più alta tra i paesi maturi (45%).
  • Il 72% è ben disposto nei confronti delle tecnologie di comunicazione che consentono di contattare il medico in remoto.
  • L'innovazione che la popolazione globale è meno propensa ad accettare è la chirurgia affidata a un robot. Gli italiani sono i più aperti verso questa opportunità (NDR: visti certi ospedali la cosa non stupisce).
  • Circa la metà degli intervistati (43%) a livello globale si ritiene capace di monitorare autonomamente la pressione sanguigna e altri segni vitali di base.
  • In Giappone, solo il 42% degli intervistati ritiene che l'ospedale tradizionale diventerà obsoleto nel futuro, contro il 57% degli intervistati a livello mondiale.

Il sondaggio è stato condotto online da Penn Schoen Berland per conto di Intel su un campione rappresentativo di 12.000 adulti a partire dai 18 anni di età con un margine di errore in più o in meno di 0,89 punti percentuali.