Il panorama tecnologico del 2026 si preannuncia come un campo di battaglia per i Chief Information Officer di tutto il mondo, chiamati a destreggiarsi tra investimenti massicci nell'intelligenza artificiale, pressioni sui costi e una selva di normative sempre più stringenti. Secondo le previsioni di Colt Technology Services, società specializzata in infrastrutture digitali, i prossimi dodici mesi saranno caratterizzati da una maturazione accelerata delle tecnologie emergenti e da una riorganizzazione profonda delle priorità aziendali. L'intelligenza artificiale, la sicurezza quantistica e l'evoluzione dei modelli di rete rappresenteranno i pilastri attorno ai quali ruoterà l'agenda dei responsabili tecnologici delle imprese globali.
Una delle questioni più urgenti riguarda il ritorno sugli investimenti nell'intelligenza artificiale, tema che finora ha rappresentato un vero tallone d'Achille per molte organizzazioni. Nonostante una società internazionale su cinque spenda circa 750.000 dollari all'anno in progetti legati all'AI, secondo uno studio del MIT il 95% delle aziende non registra alcun ritorno economico misurabile. Questa contraddizione tra spesa elevata e benefici scarsi dovrebbe ridursi notevolmente nel corso del 2026, quando i progetti raggiungeranno una fase di maggiore maturità e i fornitori inizieranno a integrare strumenti per valutare concretamente il valore generato dall'intelligenza artificiale.
Sul fronte normativo, il 2026 si prospetta come un anno decisivo. La maggior parte degli obblighi previsti dalla legge europea sull'intelligenza artificiale entreranno in vigore il 2 agosto, mentre settembre vedrà l'applicazione delle disposizioni sulla resilienza informatica. Le aziende dovranno inoltre confrontarsi con il Digital Services Act, il Digital Markets Act e, nel Regno Unito, con il Cyber Security and Resilience Bill. In Asia, il Giappone implementerà il suo AI Promotion Act e Singapore darà seguito alla National AI Strategy 2.0.
La cosiddetta intelligenza artificiale sovrana sta emergendo come priorità strategica per governi e organizzazioni che desiderano mantenere il controllo sui propri sistemi di AI, utilizzando dati, infrastrutture e regole nazionali. Con l'intensificarsi degli investimenti statali nell'intelligenza artificiale e l'entrata in vigore di normative sulla governance in molte economie avanzate, questa tendenza acquisirà ulteriore slancio. Si tratta di una risposta alla crescente consapevolezza che la tecnologia dell'intelligenza artificiale rappresenta non solo un'opportunità economica, ma anche una questione di sovranità nazionale e resilienza strategica.
L'inferenza dell'intelligenza artificiale passerà dalla fase sperimentale all'integrazione completa negli ambienti IT aziendali, consentendo decisioni contestualizzate in tempo reale. McKinsey prevede che entro il 2030 l'inferenza rappresenterà la maggior parte dei carichi di lavoro AI. Parallelamente, l'Agentic AI guiderà l'automazione delle attività quotidiane dei consumatori, dalla gestione della privacy alla pianificazione domestica, secondo ricerche dell'IEEE. Questa evoluzione richiederà infrastrutture di rete completamente ripensate, come le reti geografiche basate su intelligenza artificiale (AI WAN), progettate specificamente per gestire dinamicamente il traffico AI ottimizzando prestazioni, latenza e sicurezza.
Il traffico generato dall'intelligenza artificiale attraverso i cavi transatlantici rappresenta un'altra sfida imminente. Si stima che passerà dall'8% della capacità totale nel 2025 al 30% entro il 2035, mettendo sotto pressione le rotte di rete globali. Questa crescita esponenziale sta stimolando sperimentazioni tecnologiche innovative e partnership internazionali per sviluppare soluzioni che migliorino le prestazioni senza aumentare il consumo energetico o le emissioni di carbonio, coniugando così efficienza e sostenibilità ambientale.
Il mercato del Network as a Service sta vivendo una trasformazione profonda verso quello che viene definito "NaaS 2.0". Una ricerca condotta da Colt ha rivelato che il 58% dei 1500 Chief Information Officer intervistati sta aumentando l'utilizzo delle funzionalità NaaS proprio a causa delle crescenti esigenze legate all'intelligenza artificiale. La prossima generazione di NaaS sarà intelligente, automatizzata e progettata per offrire prestazioni in tempo reale, adattabilità e autonomia alle aziende che basano la propria operatività sull'AI, andando oltre il ruolo tradizionale di semplice supporto alle esperienze digitali.
La minaccia dei computer quantistici alla sicurezza dei dati sta spingendo le aziende a investimenti significativi nella sicurezza quantistica. Forrester prevede che la spesa in questo settore supererà il 5% del budget IT complessivo delle imprese, mentre il mercato della sicurezza quantistica dovrebbe crescere a un tasso annuo superiore al 50% fino al 2030, raggiungendo i 10 miliardi di dollari. Il cosiddetto "Q Day", momento in cui i computer quantistici saranno in grado di decifrare i metodi tradizionali di crittografia, potrebbe arrivare già nel 2030 secondo le ultime stime. Tecnologie come la crittografia post-quantistica e la distribuzione quantistica delle chiavi stanno diventando essenziali per proteggere il traffico da questo rischio.
I satelliti in orbita terrestre bassa rappresenteranno un altro elemento di svolta nel 2026. Diverse organizzazioni lanceranno nuovi satelliti e servizi che risulteranno fondamentali per fornire connettività nelle aree rurali o scarsamente servite, garantendo resilienza alle aziende che cercano opzioni di backup per la propria infrastruttura. Colt sta già sperimentando la connettività satellitare LEO per la distribuzione di chiavi quantistiche, una soluzione che permetterebbe lo scambio sicuro di chiavi di crittografia simmetriche superando i limiti di distanza della connettività terrestre.
L'architettura cloud sta evolvendo verso modelli multi-cloud ibridi che diventeranno lo standard de facto. Le aziende stanno abbandonando le strategie basate su un unico fornitore alla ricerca di maggiore flessibilità e resilienza. Le API e le interconnessioni sicure tra fornitori e hyperscaler diventeranno più semplificate e competitive, mentre l'edge computing continuerà a espandersi spinto dall'inferenza AI, dall'analisi in tempo reale e dai requisiti di sovranità dei dati. I fornitori di nuova generazione stanno dando priorità all'implementazione di infrastrutture all'edge per elaborare i dati più vicino al luogo in cui vengono generati, complementando gli hyperscaler che si concentrano sulla scalabilità centralizzata.
Come ha sottolineato Buddy Bayer, Chief Operating Officer di Colt Technology Services, i responsabili IT dovranno bilanciare complessi programmi di trasformazione aziendale con programmi di riduzione dei costi in un contesto normativo in continua evoluzione. Tuttavia, le opportunità sono enormi: i programmi di intelligenza artificiale stanno maturando, l'infrastruttura digitale acquisisce capacità sempre maggiori e soluzioni come il NaaS stanno ridefinendo le esperienze digitali. Il 2026 rappresenterà quindi un anno cruciale per consolidare gli investimenti tecnologici e trasformarli in vantaggi competitivi concreti e misurabili.