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Alien - Linea di sangue, il ritorno degli xenomorfi nei fumetti [Recensione]

Con Alien - Linea di Sangue, Panini Comics pubblica il primo arco narrativo della nuova serie di Alien firmato Marvel Comics

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Con Alien - Linea di Sangue, Panini Comics pubblica il primo arco narrativo della nuova serie di Alien firmato Marvel Comic

Nello spazio nessuno può sentirti urlare, o almeno così sosteneva uno dei motti di Alien, il cult sci-fi di Ridley Scott che ha contribuito a riscrivere le regole del cinema di fantascienza. Il silenzio del gelido spazio avrà soffocato le urla degli sventurati che durante la saga hanno affrontato gli xenomorfi, che fossero i marine coloniali di Aliens - Scontro Finale o gli incauti coloni di Prometheus, ma dove le grida si sono sentite chiaramente è la dimensione fumettistica della saga. Non potevano certo mancare trasposizioni fumettistiche dedicate agli xenomorfi, una presenza che negli ultimi tempi è stata riportata in auge dalla Casa delle Idee, con un nuovo ciclo di avventure che in Italia abbiamo modo di leggere grazie a Panini Comics, che ha presentato il primo arco narrativo della nuova serie a fumetti degli xenomorfi con Alien  - Linea di Sangue.

L’acquisizione di Alien da parte di Marvel Comics ha rappresentato un punto di svolta per la dimensione fumettistica del franchise. Dopo esser stato per anni uno dei prodotti di punta di Dark Horse Comics con il suo Aliens Universe, la spietata galassia futura di Ripley e soci è ora passata saldamente nelle mani di Marvel Comics, che non vedeva l’ora di dare alla parte fumettistica della saga una nuova dimensione. Come accaduto per i comics di Star Wars, che hanno affrontato una simile vicissitudine, anche Alien si trova quindi ora in procinto di avere una maggior linearità nella creazione di un universo crossmediale che veda nei fumetti una parte essenziale del proprio sviluppo, in attesa di vedere come verrà inserito nell’equazione anche l’altro grande character dell’universo di Alien, l’inflessibile cacciatore alieno di Predator, tornato recentemente alla ribalta con Prey, il film disponibile su Disney+.

Con Alien - Linea di Sangue: il primo arco narrativo della nuova serie Marvel

Con Alien – Linea di Sangue, Panini raccoglie in un volume cartonato dalla tradizionale foggia i primi sei numeri della versione americana di Alien, la serie che, affidata alla sceneggiatura di Phillip Kennedy Johnson, ha assunto il compito di dare un nuovo slancio alla serialità a fumetti del franchise. Un compito non certo semplice, se consideriamo che, tolto il comparto videoludico, il nome di Alien è ancora legato alle non entusiastiche reazioni legate alle ultime uscite cinematografiche della saga, Prometheus e Alien: Covenant, in attesa che nuovi progetti, tra cui l’annunciata serie scritta da Noah Hawley, spingano il brand verso un futuro più promettente.

Per il momento, tocca dunque affidarsi ai comics targati Marvel, sperando che sappiano ereditare il duro compito lasciato da precedenti produzioni, come Defiance  o il ciclo di Life and Death/ Fire and Stone, che hanno cercato di riportare ordine nella complessa gestione della continuity del franchise, specie dopo la decisione di Scott di raccontare la genesi dell’universo dello xenomorfo, operazione a tutt’oggi ancora in attesa di esser conclusa (ammesso lo sarà mai). Consapevole di questa esigenza, essenziale in particolare nella fase iniziale di world building del nuovo corso fumettistico di Alien, Phillip Kennedy Johnson sembra aver scelto di trovare un punto di contatto tra la narrazione tradizionale del franchise e l’introduzione di nuovi elementi che risultino comunque coerenti all’ambientazione.

Dopo una vita al servizio della Weyland-Yutani, Gabriel Cruz è pronto a lasciare la compagnia, abbandonando il suo ruolo di capo della sicurezza della stazione scientifica Epsilon, installazione in cui ha abitato, oltre che servito, dopo che anni prima vi è stato portato per estrapolargli un embrione di xenomorfo con cui era stato inseminato durante una missione. Abbandonata la stazione, la speranza di Cruz è quella di riallacciare i rapporti con il figlio, Danny, consapevole di come anni di separazione e un passato non idialliaco non siano i presupposti migliori.

A complicare la situazione di Gabriel arriva la convocazione da parte della compagnia, che lo rivuole in servizio per catturare una squadra di terroristi che ha assaltato Epsilon, guidati nientemeno che dal figlio Danny. Quella che sembra una semplice missione di recupero, si rivelerà invece l’inizio di una classica storia alla Alien, in cui i segreti della compagnia rischiano di trapelare svelando la verità dietro l’interesse per gli xenomorfi per la Weyland-Yutani, un segreto che rischia di abbattersi sul futuro di Danny.

Con Alien – Linea di sangue abbiamo tra le mani un incipit che rispetta sotto ogni aspetto i tradizionali canoni narrativi della saga, soprattutto in ottica fumettistica. La presenza di machiavellici piani della Weyland-Yutani è il tradizionale casus belli che anima la maggior parte delle storie ambientate nell’universo di Alien, che, pur venendo declinato in diverse situazioni e con differenti esiti, è oramai un assioma delle storie che vedono protagonisti gli xenomorfi. Dove Phillip Kennedy Johnson inserisce una vena di maggior creatività è l’espansione dell’aspetto sociale di questo universo, andando a presentare una fazione di sintetici apparentemente inclini a una sorta di ribellione verso il dominio umano, motivata dalla convinzione di esser una razza superiore, e dalla valorizzazione della nota capacità di adattamento degli xenomorfi, le cui peculiarità biologiche sono il risultato dell’ibridazione con altre specie.

Un incipit tradizionale per il futuro fumettistico di Alien

La lettura di questo primo arco narrativo della nuova serie di Alien vede proprio in questi due slanci intuitivi di Johnson il vero punto di interesse, che anima quella che sembra una storia che sostanzialmente non brilla per originalità, sia per incipit che per sviluppo. Se da una lato la marcata familiarità con la grammatica narrativa tipica del franchise può esser accolta come una scelta stilistica per rinsaldare il rapporto tra appassionati e brand, dall’altro non si può negare che la maggior parte delle scene punta a entusiasmare non tanto sul piano narrativo quanto su quello grafico, affidandosi alla ben nota pericolosità degli alieni.

Un espediente che viene portato su carta da Salvador Larroca, autore noto ai lettori marveliani per il suo impegno sulle testare dei mutanti e per le sue run di fumetti legati al mito di Star Wars. In Alien – Linea di Sangue, Larroca ricrea l’ambiente familiare di Alien, sia sul piano dei personaggi, con il ritorno dei sintetici modellati sulle fattezza di Bishop, che in senso ambientale, riproducendo strutture che rievoca la tradizionale architettura della saga. La libertà maggiore consentita al disegnatore è nella gestione della fisicità degli xenomorfi, intesa sia come movimento nelle fasi più concitate, che nel ritrarre i nuovi xenomorfi concepiti per questa innovativa serie, dando vita a tavole dinamiche e dalla visione orrorifica, impreziosite dalla colorazione di Guru-eFX.

Come avvio di serie, il primo arco narrativo contenuto in Alien – Linea di sangue punta maggiormente alla creazione di una situazione tradizionale per la saga, quasi a voler convincere il lettore di esser realmente all’interno di una storia del franchise, non badando a realizzare un racconto che sappia andare oltre i vincoli oramai rodati delle avventure di Alien. Le poche intuizioni originali, tuttavia, racchiudono sufficiente interesse per spingere a proseguire la lettura, ma rappresentando l’unico vero e proprio elemento di interesse sono altresì condannate ad assumere sempre più definizione, rischiando altrimenti di non dare alla serie sufficiente carisma per rimanere una lettura di richiamo per i fan della saga.

Voto Recensione di Alien - Linea di Sangue



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Ambientazione del franchise rispettata

  • - Introduzione di alcune novità per la continuity della serie

  • - Disegni che rispecchiano l'immaginario di Alien

Contro

  • - Sin troppo legato alla tradizione del franchise

Commento

Il primo arco narrativo contenuto in Alien – Linea di sangue punta maggiormente alla creazione di una situazione tradizionale per la saga, quasi a voler convincere il lettore di esser realmente all’interno di una storia del franchise, non badando a realizzare un racconto che sappia andare oltre i vincoli oramai rodati delle avventure di Alien. Le poche intuizioni originali, tuttavia, racchiudono sufficiente interesse per spingere a proseguire la lettura

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