Buon compleanno, Bugs Bunny!

Il 27 luglio del 1940 nasce Bugs Bunny, il coniglio Warner Bros. più famoso dell'animazione! Ma quanto ne sapete davvero della sua storia?

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a cura di Francesca Borrello

Il 27 luglio del 1940 nasce Bugs Bunny: il coniglio più famoso e amato da grandi e piccini in tutto il mondo. Festeggiamo il suo compleanno dunque! Tutti lo conosciamo come il protagonista di innumerevoli cortometraggi firmati Warner Bros, riuscendo a catalizzare spesso e volentieri l’attenzione, un po’ a discapito degli altri Looney Tunes. Ma quanto conoscete davvero degli esordi del coniglio più pazzo dell’animazione?

La nascita di un mito

Forse non tutti sanno che nel cortometraggio del 1938 “Un coniglio imprendibile”, fece la sua prima apparizione un coniglio molto furbo che diede del filo da torcere al vero protagonista della storia, Taddeo “testa d’uovo”. Il cacciatore calvo, con una pronunciata erre moscia, lottava contro un coniglio disegnato in maniera molto diversa rispetto a come siamo abituati a vederlo oggigiorno. Infatti inizialmente, gli ideatori pensavano di far indossare un costume da coniglio a Duffy Duck, il papero più sfortunato di casa Warner, ma optarono poi per un coniglio bianco.

Fu solo due anni più tardi però, nel 1940, che Bugs Bunny fece la sua prima apparizione ufficiale, con il suo famosissimo motto “Che succede, amico?” e con le fattezze più simili a quelle che ben conosciamo. Dopo quella prima apparizione del 1938 il coniglio cominciò ad avere un certo successo tra gli spettatori ed il capo animatore Charlie Thorson disegnò un bozzetto del nuovo personaggio su richiesta di Ben “Bugs” Hardaway. Proprio per questo motivo intitolò il foglio “Bugs’ Bunny” - il coniglio di Bugs - titolo che venne poi alterato per diventare infine il nome stesso del coniglio.

La popolarità di Bugs Bunny è cresciuta vertiginosamente specialmente durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la Warner Bros ha creato diversi cartoni animati in cui il coniglio combatteva contro personaggi come Adolf Hitler, Benito Mussolini, Francisco Franco e... I giapponesi. Questi ultimi erano i soldati nemici di Bugs in un film del 1944 - Bugs Bunny nips the Nips - che però venne ritirato a causa dell’estremo stereotipo xenofobo contro i Giapponesi.

Ma il nostro leporide preferito non si è fermato li. Alla fine del film Bugs Bunny Super-Rabbit del 1943, Bugs indossa l’uniforme blu del corpo dei Marine degli Stati Uniti. Per questo motivo la Marina Americana ha deciso di farlo membro onorario, fino a diventare un Sergente.

E’ stato inoltre la mascotte di innumerevoli gruppi militari, tra cui anche il Kingman Army Airfield, in Arizona, dove si allenavano i cannonieri aerei - di cui facevano parte persino Charles Bronson e Clarke Gable. Quest’ultimo divo, fu proprio quello ad ispirare l’iconica e caratteristica passione per rosicchiare voracemente carote. In una scena di “Accadde una notte”, Clarke Gable parla velocemente mentre mangia una carota, per poi appoggiarsi ad una staccionata. Vi ricorda qualcosa?

Leggende, aneddoti e salvataggi di vite

Tra le innumerevoli curiosità che riguardano Bugs Bunny, ce n’è una che ha attirato l’attenzione del pubblico per la sua ironia. Nei primi anni ’40, si diceva infatti che il doppiatore che gli dava voce - Mel Blanc - fosse allergico alle carote, al contrario del coniglio. Sfortunatamente per i "complottari" però, questa non è altro che una bufala.

Tutto nacque da un’intervista del New York Times agli animatori dei cortometraggi, che dissero ai giornalisti che Blanc sputasse le carote che mordeva durante i doppiaggi, perché altrimenti sarebbe stato male. La verità era che non le mangiava per poter continuare a registrare le proprie battute, oltre al fatto che non amasse niente che fosse così salutare.

Un altro aneddoto legato al suo doppiatore, risale al 1961, quando Blanc ebbe un gravissimo incidente in auto. Rimase in coma per diverse settimane, mentre i dottori cercavano inutilmente di svegliarlo in qualsiasi modo. Uno dei medici decise quindi di provare a parlarci chiedendogli “Bugs Bunny, come sta oggi?”. Blanc rispose alla domanda intonando la voce del coniglio e con la sua più famosa frase ad effetto: “What’s up, Doc?” ("Che succede, amico?”).

Tra camei, apparizioni e ruoli da protagonista

Bugs Bunny è diventato talmente popolare da fare alcune apparizioni persino nelle produzioni di studios rivali, come ad esempio quello della Paramount Pictures. Nel 1944 nel film “Jasper va a caccia”, Bugs spunta da una tana di conigli con il suo consueto motto. Rendendosi conto però che la colonna sonora non era la solita della Warner Bros, sparisce nuovamente nel buco dopo aver pronunciato la frase “Hey, sono nel film sbagliato!”.

E se Bugs è il numero uno della Warner Bros, poteva forse mancare un confronto diretto con il volto ufficiale della Disney? Ebbene, nel film del 1988 “Chi ha incastrato Roger Rabbit” - che ha da poco fatto le due stelle dell’animazione si trovano a condividere lo schermo assieme anche ad un Bob Hoskins che precipitava nel cielo.

Non ci sono solo apparizioni o cortometraggi nella lunga carriera del coniglio. Tutti i fan di Bugs Bunny - soprattutto i giovani degli anni ’90 - hanno nel cuore un film in particolare: Space Jam, il cui seguito è uscito nel 2021 Space Jam - New Legends. Forse però, non è così conosciuto il vero motivo per cui è nata la pellicola cult. Tra il 1992 ed il 1993, la multinazionale Nike fece uscire due spot pubblicitari “Hare Jordan" e “Aerospace Jordan” che avevano come protagonisti Michael Jordan e Bugs Bunny.

La Warner Bros non era esattamente felice dell’ammodernamento che la Nike stava facendo alla propria mascotte, ma quando vide il successo degli stessi e l’interesse che c’era per la strana coppia, la major decise di prendere la palla al balzo. Venne così creato un film iconico, che puntava ad un pubblico più adulto rispetto al target della rivale Disney. Il progetto del film venne abbandonato quando Jordan decise di lasciare il basket, ma venne ripreso tre anni più tardi - nel 1995 - quando il cestista fece il proprio ritorno nel mondo sportivo, ma sul campo da baseball questa volta.

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Da sempre un’icona, anche LGBTQ+

Nonostante i creatori avessero qualche timore che Bugs Bunny potesse essere identificato come un bulletto, il coniglio più amato dell’animazione è sempre stato visto di buon occhio da tutti quanti. E’ stato amato talmente tanto, che non ha mai ricevuto alcuna critica per il fatto che spesso vestisse panni femminili in svariati episodi. Vuoi che fosse per sfuggire alla cattura di Taddeo, o che fosse per ammaliarlo, Bugs non si è mai tirato indietro nell’indossare una gonna o un vestito. Un esempio lampante è in "What's Opera, Doc?", in cui il coniglio interpreta la valchiria Bunhilde.

Addirittura RuPaul, cantante e conduttore televisivo, in un’intervista al “The Hollywood Reporter” ha ammesso che Bugs Bunny è stato il primo ad averlo introdotto al mondo delle drag queen! “Da bambino mi travestivo sempre. Usavo qualsiasi cosa fosse disponibile per esprimermi. Nessun significato sessuale, era solo un accessorio da usare.”

Non ci sono dubbi sul fatto che Bugs Bunny sia quindi un’icona in tutto e per tutto, in grado di attirare l’attenzione su di sé ed essere anche di esempio. Non ci resta che augurargli un buon compleanno!

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